Aprile 2023 – L’anno scolastico volge ormai al termine, ma, all’IC “G. Falcone” di Rende-Quattromiglia, l’intensa attività didattica e formativa, dentro e fuori le aule, non accenna ad allentare; al contrario, nel mese di aprile, attraverso diversi appuntamenti negli atri dei vari plessi o nelle biblioteche della città di Rende, il Dirigente Antonio Iaconianni ha fortemente voluto che alunni e insegnanti accogliessero ospiti d’eccezione: gli agenti della Polizia Ferroviaria.
Fin dall’ottobre dell’anno 1839, con la prima ferrovia di Italia, che collegava Napoli al Granatello di Portici, l’immaginario legato ai treni, ai binari e alle stazioni, è entrato nella storia della letteratura italiana e ad esso si ispira una vera e propria “civiltà del treno” che mette in relazione l’esperienza umana con lo scenario ferroviario da diverse prospettive: quella dei treni e la guerra, per esempio; quella della vita dei ferrovieri e dei loro figli; quella di buona parte della narrativa investigativa; quella metaforica che rappresenta, essa stessa, un vero e proprio viaggio fra le interpretazioni possibili, a partire dai futuristi che esaltano la velocità e le meraviglie del treno come simbolo di progresso fino a diversi poeti, fra i quali, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli ed Eugenio Montale che definiscono il fischio del treno come un gemito che la natura raccoglie e diffonde nel vento, minaccia della modernità e di ciò che potrebbe allontanarsi per sempre; senza trascurare, infine, quell’idea che, del treno, offre un’immagine quasi del tutto svanita: un mezzo per raggiungere le mete delle vacanze.
E’ bene, dunque, a partire dai più giovani, sensibilizzare al fatto che il treno non è un semplice mezzo di trasporto, magari per poter raggiungere la scuola o per gli spostamenti nel tempo libero, ma è un veicolo di sentimenti e che, la stazione, non è solo un luogo di incontri e di ritrovo, di partenze e d’avventura, ma anche di slancio vitale, di entusiasmo, di progetti e, al contempo, di privazioni, di sofferenze e di malinconie. Per queste ragioni, oltre le pagine della letteratura, nella vita di tutti i giorni, può essere ed è un luogo pericoloso: adottare comportamenti responsabili, evita incidenti e preserva l’incolumità propria e degli altri.
Costruire queste consapevolezze e diffondere la cultura della legalità e della sicurezza, fra gli studenti delle scuole medie e superiori, è lo scopo degli incontri in cui, gli operatori Polfer, in un sodalizio di intenti con i docenti, hanno presentato, nella “nostra” scuola, il progetto “Train to be COOL” ideato, già dal 2014, dal servizio della Polizia Ferroviaria in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Parlare, ai ragazzi, di regole da rispettare è sempre un obiettivo necessario, ma ambizioso: i comportamenti a cui attenersi vanno trasmessi per diffondere principi e valori di tutela individuale e collettiva; per contrastare tutti quei fenomeni che minacciano l’integrità dell’ambiente o la salute delle persone e serve per formare cittadini attivi e responsabili, ma, per gli adulti e per gli adulti con un ruolo istituzionale, fornire modelli, è, sempre più spesso, percepito dai ragazzi come un’ imposizione, quasi una limitazione della propria libertà e la libertà è un tema molto caro ai più giovani.
Tuttavia, le tematiche di “Train to be COOL”, non sono state affrontate dal punto di vista sanzionatorio, ma attraverso fatti di cronaca avvenuti su tutto il territorio nazionale e in cui, i giovani coinvolti, sono rimasti, purtroppo, vittime di vari incidenti; con esempi di vita quotidiana e lavorativa o mediante filmati: da qui il confronto tra agenti del Polfer e gli studenti, l’inevitabile affiorare di ricordi che hanno ricondotto ad eventi personali, ma, anche numerose domande e curiosità e, alla fine dell’incontro, lo straordinario insegnamento, rivoluzionario per l’età adolescenziale, che gli agenti, gli assistenti Capo Coordinatore, Francesco Serra e Giovanni Fabbricatore, hanno lasciato ai ragazzi: le regole sono le radici della libertà individuale; una norma non è mai
un’imposizione fastidiosa, ma è la possibilità di esercitare senza incidenti e, nello stesso tempo, senza limiti, la propria libertà. E’ libero chi non distrugge le regole di convivenza; è libero chi persegue i propri obiettivi e coltiva le proprie passioni senza cedere a compromessi immorali; è libero chi conosce i propri limiti e valorizza le proprie virtù, chi sa che essere liberi è faticoso, ma è COOL, rende forti che è l’unico modo per vivere bene e a lungo la propria vita.
Barbara Gagliardi – UFFICIO STAMPA _IC RENDE QUATTROMIGLIA