Riceviamo la seguente segnalazione:
“Vi scrivo per segnalare alcuni casi di sospetto maltrattamento animali da parte di ignoti i quali agiscono probabilmente durante le ore notturne nella zona adiacente la scuola di Via Lazio, ad oggi Via E. Martorelli, a Cosenza.
Si segnalano numerosi avvisi di gatti zoppicanti o investiti, così come riferito dalle volontarie del quartiere che di sera si recano proprio in quella zona per dare da mangiare ai gatti randagi, nonostante si tratti di una strada sulla quale si procede a passo d’uomo.
Sono stati rinvenuti i corpi di 3 gatti deceduti nelle ultime settimane mentre un’altra gatta presenta un vistoso taglio sul capo.
Una delle volontarie ha riferito, inoltre, che un ragazzo particolarmente infastidito dalla presenza dei gatti ha cosparso qualche sera fa sull’asfalto una sostanza acida contenuta in una bottiglia, prima di sfrecciare via a gran velocità a bordo della sua auto.
Si raccomanda ai proprietari di cani – che spesso alla sera portano a passeggio i loro amici a quattro zampe nella zona segnalata – di prestare particolare attenzione alla presenza di materiale potenzialmente velenoso lasciato sull’asfalto da persone che agiscono con l’evidente intenzione di arrecare danni ai cani e ai gatti che vivono nel quartiere, senza parlare della presenza quotidiana dei bambini che frequentano la scuola elementare di Via Negroni e che, accidentalmente, potrebbero venire a contatto con la sostanza.
Si chiede, inoltre, ai proprietari dei negozi adiacenti l’area e agli amministratori dei condomini all’esterno dei quali sono installate le telecamere di segnalare alle autorità competenti eventuali movimenti sospetti risultanti dalla visione delle registrazioni.
Giova, altresì, ricordare il contenuto dell’articolo 544 ter del codice penale: “Chiunque, per crudeltà, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”.
Si fa presente, inoltre, che un tale comportamento criminale nei confronti di esseri indifesi è indicativo della pericolosità sociale di taluni individui.
Numerosi studi dimostrano che chi è in grado di compiere atrocità sugli animali sarebbe in grado di esprimere la stessa violenza contro i propri simili e in modo particolare verso i soggetti deboli, incapaci di difendersi, siano essi donne o bambini.
Ci sono crimini e crimini. Quelli perpetrati contro i più deboli, bambini o animali, portano con sé un orrore che travalica la ragione.
Difendiamo i nostri quartieri dalla brutalità di esseri vigliacchi e violenti.”
Comitato per la difesa degli animali “Gli amici di Leyla”