Nell’inchiesta risulta indagato l’amministratore e legale rappresentante di una società di Castrovillari (CS), dedita alla gestione di apparecchi da divertimento presso vari esercizi commerciali della provincia di Cosenza, Lombardia, Campania e Basilicata
“E’ stato accertato che 32 apparecchi su 87 erano irregolari, in quanto muniti di una doppia scheda da gioco, abilmente occultata in un apposito doppio fondo, che permetteva di eludere il conteggio delle giocate ed evadere le imposte dovute all’erario (il cosiddetto prelievo unico erariale).
Fonte e articolo completo: Gazzetta del Sud