RENDE – Non solo libri, interrogazioni o compiti a casa, la scuola moderna, quella che vuole e deve viaggiare alla stessa velocità della vita reale, deve trasformarsi affrontando argomenti scomodi che condizionano la vita di chi siede tra i banchi.
Per l’IC Rende-Quattromiglia questo percorso, tortuoso e pieno di insidie, sta diventando una consuetudine da affiancare alla crescita didattica dei ragazzi.
Per il terzo anno consecutivo, in accordo con il presidente dell’ “Associazione Ciak – formazione e legalità”, la dottoressa Roberta Mallamaci, gli allievi delle classi Iª C e II Aª hanno affrontato un argomento tanto attuale quanto spinoso: lo spaccio e l’uso di sostanze stupefacenti tra gli adolescenti. Far toccare con mano, utilizzando anche un linguaggio diretto, quella che è a tutti gli effetti una piaga sociale ha permesso a docenti e alunni di capire i meccanismi che ruotano intorno ad un mondo senza scrupoli che non guarda l’estrazione sociale riuscendo ad attecchire sfruttando le debolezze umane.
Simulare un processo penale con tutti i crismi della formalità (aula di un tribunale, giudici e avvocati, imputati e testimoni) ha creato nei ragazzi emozioni forti suscitando quel giudizio critico che era alla base del progetto “Una palestra da sballo” proposto loro dalle professoresse Silvia Gagliardi e Angela Ferraro.
In un’aula di Corte d’Assise sabato 15 aprile gli alunni hanno vissuto uno spaccato di realtà guidati dagli avvocati dell’Associazione Ciak Anna Rita De Franco e Maria Gabriella Cavallo. Prima dell’udienza simulata i saluti del presidente della Seconda sezione di Corte d’assise di Cosenza Paola Lucente.
Per un giorno sono stati giudici, presidenti di collegio, pubblici ministeri, avvocati, imputati e testimoni, per sempre ricorderanno un’esperienza che sicuramente ha lasciato nelle loro coscienze qualcosa che difficilmente dimenticheranno.
Il ruolo della scuola deve essere anche questo: non solo libri e compiti a casa ma riuscire a far vivere scorci di una società che viaggia troppo velocemente lasciando i più deboli al proprio destino. L’IC Rende Quattromiglia G. Falcone, lo ha ben capito!