Riceviamo il video girato su un brano di Salvatore Avolio, il quale ci racconta:
“Abbiamo realizzato un video a San Marco Argentano, autoprodotto e senza fini pubblicitari alcuni.
Il video si intitola Pippo Bar, che non è il nome del bar ma un nome di fantasia, e lo siamo andati a girare da Gianfranco Staffa, in Piazza Umberto I°.
Attraverso questo video voglio raccontare una storia, una breve storia di 4 minuti tradotta in musica. La storia di un piccolo Bar di provincia comune a tanti altri luoghi.
Perché il Bar non è solo un’attività commerciale dove poter consumare una bevanda. A volte è qualcosa di più. E’ un enorme scatola di memorie, di vissuti, di ricordi, che ti porti dietro per tutta la vita.
E non importa se è grande o piccolo, se è in città o in provincia, se è in centro o in periferia, ciò che importa è quello che ci hai lasciato dentro. E allora non è più un Bar qualsiasi. E’ il tuo Bar. Perché ci hai passato così tanto tempo da sentirlo tuo.
Il Bar è il luogo di evasione della tua primissima infanzia, quando ti infilavi di nascosto lontano dallo sguardo di tua madre che urlava sempre: “non voglio che passi troppo tempo li dentro“.
Il Bar è quel luogo in cui hai iniziato a conoscere il mondo, quello autentico, non filtrato, lontano dalla scuola e dall’ambiente domestico. Il Bar è quel luogo in cui hai iniziato il tuo percorso di crescita, quando in mezzo alla mischia e alle persone più grandi ti sentivi grande anche tu.
Quel luogo fatto di fragranze alcoliche, puzze di gabinetto, aroma di sambuca e caffè, bicchieri traboccanti di birra, sbronze, discussioni accese, risse, abbracci, brindisi, baci, risate a crepapelle.
Quel luogo in cui alcune strane persone diventavano curiosi personaggi leggendari e alcuni gesti diventavano simboli.
E di quel luogo ricordi tutto: voci, volti, smorfie, scene, odori, discorsi, frasi, stagioni, date. Ricordi stranamente tutto in modo nitido, come una serie di innumerevoli clip che ti passano davanti agli occhi.
Ecco, se ricordi bene tutte queste cose e ti senti stringere la gola e lo stomaco e i tuoi occhi si inumidiscono di nostalgia, allora stai pensando al tuo Bar, quello di una vita, quello in cui hai trascorso i tuoi momenti più belli e spensierati.
Perché puoi chiamarlo Bar Mario, Bar Sport, Bar Centrale, Roxy Bar, puoi chiamarlo come ti pare ma è quello che ci lasci dentro che ti legherà a lui per sempre.
Io? Bhè, io ho avuto il mio Pippo Bar e questa è la sua storia:“
ECCO “PIPPO BAR”, di Salvatore Avolio: