Notizie ed informazioni di Cosenza e Provincia

Morte del piccolo Giancarlo: lettera aperta della mamma alle istruttrici della piscina

Da mamma a mamma…  di Alessandra Gozzi ….. mamma del piccolo Giancarlo Esposito:

 

 

“Dedicato a Franca, Luana, Ilaria e Martina:

Essere madre significa cambiare la propria vita, il proprio tempo e il proprio modo di pensare. Significa avere una ragion d’essere per il resto della vita.

Mia madre, spesso, mi ha detto: “Se c’è un amore che può essere definito vero, è l’amore sincero di una madre”

Mamma, ora so che è vero!

E non importa il numero della sua prole… ogni figlio avrà, per lei, un valore speciale. Unico.

Franca,  Ilaria, Luana, Martina, da madri o aspiranti tali, potrete confermare ogni parola precedentemente descritta. Avete avuto il triste ruolo di essere presenti agli ultimi attimi di vita del mio piccolo Giancarlo, nella piscina comunale di Cosenza mentre io attendevo, all’esterno, di poterlo riabbracciare al termine di quello che, per lui, avrebbe dovuto essere un giorno speciale: la prima volta in assoluto senza mamma e papà.

Prima che il mio piccino prendesse sonno fra le mie braccia, gli sussurravo una nenia che, al ricordo, ora sembra struggente: “sei l’azzurro inseparabile del cielo, sei come un giacimento di sorrisi che scava profondo, nel mio cuore, sei la risposta ad ogni mia domanda; sei chi mi fa compagnia quando scopro che ognun è solo, al calar della sera, l’ultimo pensiero prima di prender sonno e il primo, ad ogni mio risveglio”

Fin dai primi momenti della tragedia (avvenuta il mattino del 2 luglio 2014) avete sostenuto che mio figlio fosse spirato per un malore. Ed io, vi ho creduto.

Ma, poi, un esame bruttissimo che si chiama autopsia, ha evidenziato che si è trattato di annegamento.

Eravate lì.

Liberate più di un’anima afflitta e, per favore, fate in modo che la vostra coscienza sia leggera.

E a quel punto con un atto “eroico” che è possibile solo a noi mamme, potremo abbracciarci e piangere insieme.

Per tutto quello che è accaduto.”

 

Estratto dalla lettera completa che potete leggere QUI

 

Fonte “Iacchite”