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Mi hanno risposto: “Signó siti cretina, un capisciti nente!”

Nell’articolo che abbiamo ripreso e postato ieri, in cui si parlava di “un caso di buona sanità” all’Annunziata… la nostra lettrice inferocita ha voluto contrabbattere con quanto le è capitato pochi giorni fa:

 

 

“Saccenti, presuntuosi e maleducati.

La mia esperienza risale ad una settimana fa e presto vi invierò la lettera di reclamo che arriverà anche all’azienda ospedaliera, nel frattempo vi mostro le foto.

Le loro parole sono state: “Signó siti cretina, un capisciti nente.”

Di certo non è un favore, la sanità è un diritto, e loro mancano di preparazione di umanità ma soprattutto di rispetto verso i pazienti. Chissà se ciò che è successo a noi pazienti succedesse a loro cosa farebbero e come reagirebbero.

Umiltà e preparazione. le condizioni in cui lavorano non sono una giustificazione, bisogna cambiare dalle piccole cose.

Abbiate rispetto per le persone malate e in difficoltà, siate umili, imparate a vivere e a fare il vostro lavoro.

Giovedì scorso è nata mia nipote, la preoccupazione di qualche ostetrica era che resistesse fino alle 8 perché lei doveva staccare e non aveva voglia di trattenersi per seguire il parto.
Alle 10 viene al mondo la piccola, mia sorella entra in uno stato confusionale e dice cose senza senso, ripete per ore di non sentirsi bene, di non capire ciò che le dicevamo.
Chiamiamo le infermiere che dicono essere tutto nella norma… mi sviene tra le braccia. Il compagno sollecita una visita ma la simpaticona di turno dice che le stiamo rompendo le scatole, che siamo dei pesantoni; la prima notte nonostante i pianti e le urla della bambina la puricultrice ci ha trattato malissimo, chiamandoci anche più volte ignorate.

Il giorno mia sorella rimane da sola perché la guardia (esaltata), nonostante mia sorella avesse bisogno, manda via tutti… o quasi! …perché alcuni, probabilmente amici suoi, sono rimasti…! In quanto era il giro delle visite, il pediatra dice a mia sorella che qualcosa nella bimba non va secondo lui e prescrive dei controlli. Alle 12 mia sorella viene dimessa ma la figlia no, ovviamente nessuno ti dice nulla, riportano la bambina con i polsi nelle condizioni che si vede in foto.

Nonostante i continui solleciti da parte di noi tutti fino alla 18.45 non abbiamo avuto risposte, anzi, neanche ci aprivano in reparto. L’unico infermiere che ha aperto dopo varie insistenze ha ben pensato di insultare mia sorella.
Siamo riuscita ad avere risposte solo dopo aver rintracciato amici che ci lavorano…..!!!

Vi presento la buona sanità dell’Annunziata di Cosenza!!!”