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Lettere 2.0: “Un grazie di cuore a chi mi ha aiutato a salvare la vita di mio padre”

Riceviamo le belle parole del nostro lettore Salvatore:

 

 

Scrivo quanto segue per provare a ringraziare chi mi ha aiutato a ritrovare mio padre, disperso nel bosco da più di 12 ore. Dico “Provare a ringraziare” perché un elogio scritto non basta.

Erano circa le 18:30 del 03 Ottobre quando, dopo aver fatto denuncia ai Carabinieri di Rende per la scomparsa di mio padre (79 anni), mi sono avviato verso il luogo in cui sospettavo fosse andato alla ricerca di funghi. Per la strada, ormai buia, mi sono ritornati in mente ricordi di quando ero bambino e, quei ricordi, mi hanno portato esattamente nello spiazzo di terreno in cui era parcheggiata la macchina di mio padre. Di lui, però, nessuna traccia!

Non avendo segnale al telefono, mi sono rimesso a guidare verso il paese di Aprigliano fino a quando sono riuscito a contattare il 112. Hanno risposto i Carabinieri di Rogliano che, in modo molto efficiente, hanno contattato i colleghi già in zona per avvisarli del ritrovamento dell’automobile. Ma, già mentre ero al telefono, un’auto dei Carabinieri si è affiancata alla mia e, dopo averli aggiornati brevemente, i due uomini in divisa mi hanno seguito fino alla macchina di mio padre.

Erano già circa le 20:00. Uno dei due si è occupato di chiamare i soccorsi; l’altro, il Comandante della Radiomobile dei Carabinieri di Rogliano Novello Giuseppe, non si è fatto problemi ad inoltrarsi nel bosco insieme a me. Eravamo io, lui, il buio e due torce. Abbiamo camminato penso per 3 o 4 chilometri urlando entrambi, fino a sentire finalmente una risposta a quelle urla.

Ci siamo messi a correre verso quella voce e mio padre era lì, stanco, disidratato ed infreddolito, ma vivo! Lo abbiamo preso in braccio insieme, e ci siamo incamminati verso le auto.

Insieme ai soccorsi che erano appena arrivati, abbiamo sdraiato mio padre in macchina e ci siamo avviati verso il pronto soccorso di Cosenza, sempre scortati dall’auto dei Carabinieri di Rogliano che non ci hanno abbandonati fino a quando mio padre è stato portato a fare tutti gli accertamenti necessari.

Non so come sarebbe andata senza l’aiuto del Comandante della Radiomobile dei Carabinieri di Rogliano e dei suoi uomini, ma so per certo che è grazie al loro coraggio e, soprattutto, alla loro umanità e bontà, se sono riuscito a portare mio padre a casa sano e salvo.

Spesso li chiamano Angeli in Divisa o eroi, ma finché non l’ho provato sulla mia pelle erano solo parole e, dopo ciò che hanno fatto per mio padre, il minimo che io possa fare per loro e ringraziare il Comandante della Radiomobile dei Carabinieri di Rogliano Novello Giuseppe ed i suoi uomini ed augurargli una carriera ricca di soddisfazioni.

Salvatore Spadafora