“AIUTATEMI A TROVARE QUESTO RAGAZZO PER DIRGLI GRAZIE”
“Buongiorno cara redazione di Cosenza 2.0. Spero che il mio racconto verrà pubblicato e ve ne sarei realmente grata per ringraziare anche questa persona.
Mi chiamo Giovanna ed abito a Roma ma vengo spesso a Cosenza perché qui ho i miei genitori, precisamente nei pressi di Viale della Repubblica. Sto per raccontarvi un fatto realmente accaduto e mentre scrivo ho le lacrime che cadono dai miei occhi e per questo spero di non fare troppi errori di scrittura:
Pochi mesi fa ho perso mio padre malato da tempo di cancro e siccome mia mamma è rimasta da sola ed ha un’età di 82 anni e vive con una misera pensione, siamo riusciti a convincerla ad abbandonare a malincuore la nostra amata Cosenza per venire a stare con noi a Roma, dove, tra l’altro, siamo emigrati tutti negli ultimi 15 anni.
Oggi, 24 dicembre, mia mamma doveva consegnare le chiavi di casa ai proprietari e così tra varie disdette ecc avevamo pattuito che mio marito sarebbe sceso il 20 e sempre mia mamma con mio marito sarebbero partiti il 23 sera da Cosenza per raggiungere Roma!
Con le lacrime agli occhi mia mamma ha chiesto di poter passare il pomeriggio o la prima parte della serata del 23 dicembre, ieri, da un’amica che abita nelle immediate vicinanze di Piazza Riforma per poterla salutare visto che sicuramente non sarebbero state più così frequenti i nostri viaggi in Calabria.
Mia mamma passa la serata da lei fino alle ore 21:15 circa e da mamma premurosa pensa di non disturbare mio marito per andare a prenderla ma di fare due passi a piedi per lasciarlo riposare visto il viaggio che poi si troveranno ad affrontare.
Attraversa la bella Piazza Riforma ammirandola emozionata per l’ultima volta quando scendendo proprio dalla piazza viene rincorsa da 6/7 cani che dal suo racconto erano molto grandi.
Mia mamma dallo spavento cade rovinosamente per terra….
Eccoci arrivati al punto. Testuali parole le racconta mia mamma:
Mentre cadevo, ancora non avevo nemmeno toccato l’asfalto e dentro me pensavo che ormai la mia fine era questa e che quei cani mi avrebbero fatta a pezzi.
Quando, mentre cadevo, sento una voce forte gridare da lontano. Non so dove siano andati i cani, non so cosa sia successo ma per certo sono caduta per terra e nessun cane mi ha toccata.
Dopo qualche secondo sento di nuovo questa voce, affannata, impaurita e imbarazzata ma che mi dava sicurezza. Sento queste mani che piano piano mi girano e mi fanno sedere proprio sul ciglio della Piazza. Vedo questo ragazzo di nome Andrea, non potrei mai e poi mai dimenticare il suo nome, mi rassicura mentre io piangevo ed ero molto agitata.
Mi tranquillizza come se fossi io la figlia e lui il padre. Si rende conto che mi sono graffiata ad una mano e mi si sono anche rotte le scarpe dalla caduta. Mi prende letteralmente in braccio e mi fa sedere su delle panchine in cemento situate nella piazza. Si assicura che non mi sia rotta nulla e mi dice: signora, aspetti qui! Torno subito!
L’ho visto aprire il suo negozio che affaccia proprio sulla piazza, l’ho visto uscire con tutto il necessario per disinfettare i graffi e mi ha messo anche due cerotti, quando ad un certo punto, essendo più tranquilla e passato lo spavento, mi fa anche un caffè dalla macchinetta!
Gli dico che chiamo mio genero e lui con molta gentilezza ed educazione che raramente ho visto in 82 anni mi prega di lasciarmi accompagnare senza disturbare nessuno e farli spaventare visto che alla fine è andato tutto bene.
Lo ringrazio ed accetto.
Prima di andare va a chiudere il suo negozio e torna con una busta. Mi infila un paio di scarpe nuove, mi regala un calendario, 2 penne ed 1 mascherina sempre del suo negozio.
Gli dico, sei un bravissimo ragazzo ma quando andiamo a casa devi aspettare perché sono uscita senza soldi. Mi guarda e mi dice, signora, non mi deve nulla faccia conto che un suo nipote le ha fatto un regalo di Natale anche se non è chissà cosa.
Mi sono commossa…
Gli ho detto, chi te lo doveva dire stasera che dovevo farti perdere tutto questo tempo e tutto questo disturbo? La risposta mi ha spezzato il cuore.
Mi ha detto: Signora, io 2 mesi fa ho perso mia mamma ed io la guardavo da lontano quando è caduta perché lei somiglia tanto alla mia mamma! Ma a prescindere da questo, chiunque sia stato al suo posto stasera avrei fatto le stesse e identiche cose.
Mi ha fatto salire in auto aprendomi la portiera come un vero gentiluomo e mi ha accompagnata fino al rifornimento di carburante su viale della repubblica (perché la casa è nelle immediate vicinanze).
Mi ha salutata, augurato buon viaggio, buon Natale e si è fatto promettere che se verrò di nuovo a Cosenza dovrò obbligatoriamente passare a trovarlo.
Ora, finito il racconto di mia mamma voglio rispondere io ad Andrea.
Caro Andrea, ti ringrazio da figlia e da mamma. Sta pur certo che anche solo per dirti grazie faremo il viaggio da Roma a Cosenza non appena ci saranno le condizioni per farlo.
Mi dispiace che tu abbia perso la tua mamma, ma sta certo che sicuramente sarà orgogliosa del meraviglioso figlio che ha lasciato. La vita ti ha tolto sicuramente qualcosa di importante ma se qualcuno potesse ascoltare le mie parole e far avverare un mio desiderio alla spero con tutto il mio cuore che tu dalla vita abbia tutto ciò che realmente desideri e meriti, e meriti tanto.
Che questo paio di scarpe che dal tuo cuore hai regalato a mia mamma sia l’inizio di una carriera lavorativa strabiliante e soddisfacente.
Se veramente esiste un Dio che tutto sa e tutto vede spero che terrà conto di questo e ti doni tutta la felicità di cui hai bisogno e ti guidi verso le cose più meravigliose che la vita può offrirti.
Grazie Andrea.“
Firmato, Giovanna Ricci.