Riceviamo lo sfogo della nostra lettrice Evelina:
“Storia di una sanità sbagliata, di una sanità pubblica che non funziona, dove se non sei in codice rosso non ti si degna di uno sguardo.
Ore 12 del 16/07/2021, mi reco presso il pronto soccorso dell’ospedale civile Annunziata di Cosenza, mandata dal mio medico curante per un sospetto risentimento appendicolare.
Fatto triage alle ore 14.
Mi spediscono direttamente in sala d’attesa del pronto soccorso, passano le ore e nessuno chiama né me né chi ha fatto il triage insieme a me.
Chiedo, richiedo, mi rispondono che ci sono un sacco di incidenti in codice rosso.
Passano 5, 6, 7 ore e nulla.
Perdo la pazienza e la diplomazia che da sempre mi contraddistingue, chiamo la polizia, i carabinieri ma loro dicono che non possono interferire con il lavoro dei medici.
Intanto una signora che aveva agganci riesce a passare e finire prima di tutti.
Arrivo alle ore 23 e riesco a farmi fare il prelievo, rx addome e tampone (e si perché in sala d’attesa non si fa il tampone), riesco ad avere il risultato perché sono andata direttamente nella stanza del medico sfinita, alle ore 1:30.
Finalmente alle 2 ero a casa.
Questa è una pubblica denuncia, manca personale, manca gentilezza, manca umanità verso anche chi, avanti negli anni, è stato buttato su una barella senza un minimo di assistenza.
Pagina di una sanità pubblica calabrese venduta, beffata, mangiata da una classe politica inetta che ha sempre tenuto a farsi i fatti loro piuttosto che salvaguardare il popolo.”
Evelina Federico