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Lettere 2.0: “Sanità a Cosenza – Dopo tante delusioni finalmente una speranza. Grazie”

Riceviamo da una nostra lettrice con preghiera di pubblicazione

 

 

Ormai non si sente parlare d’altro che di episodi di malasanità, di diagnosi intempestive e di attese interminabili anche per fare una semplice Pet in Calabria, cose che ahimè, confermo: esistono ancora.

Quello che invece mi preme portare alla luce, è l’umanità che alcuni medici non hanno fortunatamente perso, e che ho potuto constatare di persona, in un particolare reparto, dedicato alla Terapia del Dolore.

Inizialmente, io e la mia famiglia ci siamo rivolti al Mariano Santo ma nessuno è stato in grado di aiutarci. In seguito, grazie ad una segnalazione del nostro medico di base, siamo giunti all’Inrca di Cosenza. Penso che questo reparto sia ingiustamente sconosciuto. PERCHE’??

Per tale ragione, vorrei raccontarvi la storia di mia madre che purtroppo da alcuni mesi le è stata diagnosticata una brutta malattia. Una malattia molto dolorosa che senza l’aiuto di alcuni farmaci sarebbe insopportabile. Non vorrei entrare nello specifico di alcuni medici, troppo spesso irreperibili che rimangono impassibili davanti al dolore di una persona, e, per loro, l’unica soluzione possibile è aumentare il dosaggio di alcuni farmaci. Ma, invece, vorrei parlarvi ed elogiare la Terapia del Dolore che non tutti conoscono ma che a Cosenza esiste e viene esercitata presso l’Inrca di Cosenza.

Quando hai vicino una persona che soffre, nessun giorno è uguale. Non ci sono mai i giorni davvero buoni, però sapere che puoi contare sul numero di cellulare di un medico che di fronte ad una crisi è sempre presente, è talmente fuori dal comune che quando accadono questi episodi, non puoi che commuoverti.

Nello specifico, vorrei ringraziare la Dott.ssa Assunta Tarsitano che in quei cosiddetti brutti momenti di mia madre, è stata presente, ha capito l’entità del dolore e le ha prescritto altri farmaci che le stanno permettendo di vivere dignitosamente in attesa di iniziare la chemioterapia.

E’ la gratitudine che mi spinge a scrivere, perché questa dottoressa non solo si è messa subito a disposizione (addirittura nel weekend) ma ha soprattutto ascoltato. L’ascolto manca in modo particolare quando non sei abituato. Io non lo ero, visto che mia madre era una persona in salute. La volevo ringraziare perché ci ha dedicato del tempo, cosa che con i pazienti, specialmente anziani, i medici sembrano non avere mai.

In conclusione, consiglio a chiunque avesse un parente in difficoltà di rivolgersi a questo reparto che si occuperà di curare non solo i vostri cari malati ma anche i vostri animi.

Grazie di cuore…

(Lettera firmata)