Riceviamo il racconto del nostro lettore:
“Buongiorno,
vi contatto per quanto riguarda la situazione tremenda che ho vissuto all’ospedale civile di Cosenza. Si sospettava fosse una forte indigestione, perché avevo un dolore atroce alla parte alta dello stomaco, invece niente di tutto ciò…
Tutto ha avuto inizio martedì 15 ottobre mattina. Alle ore 3:00 mi sono recato al pronto soccorso dell’ospedale di San Marco Argentano, dato che abito a 2 km da esso. Qui hanno fatto i primi accertamenti di routine, tutto nella norma, hanno anche fatto una cura farmacologica tramite flebo, ma con pochi risultati. Sono tornato all’alba a casa e poi, verso mezzogiorno, ho contattato il medico curante che mi ha prescritto dei farmaci, chissà alleviassero il dolore, ma poco riscontro anche qui.
Fino a mercoledì 16 sono rimasto così, sempre con dolori, ma più sopportabili, sperando che migliorassi ed i farmaci facessero effetto. Alle ore 2:00 di giovedì 17 però, iniziano di nuovo i dolori e non sapendo come fare, rivado all‘ospedale di San Marco, ma niente da fare, mi consigliano di andare all’ospedale civile di Cosenza, perché loro qui non riuscivano a capire cosa fosse.
Alle 7:00 di mattina mi reco insieme ai miei genitori a Cosenza, dove, arrivato al pronto soccorso, fanno i primi accertamenti di routine, ma anche qui, senza riscontro. Ho trovato un medico cubano, che masticava poco e niente l’italiano, quindi si faceva difficoltà a capirlo.
Il dottore cubano stava preparando il tutto per darmi una cura e farmi stare a casa, ma il dolore ancora persisteva, quindi chiesi di farmi effettuare una gastroscopia, ma in pronto soccorso mi risposero che in ospedale questa visita non spetta ai pazienti.
Quando inizio ad insistere in modo più ‘deciso’, dicendo che il dolore era forte e non era passato, loro, capendo che mi stessi alterando, mi spostano nella camera di fianco, dicendo di voler fare un “eco-doppler”. Da qui si capiva che l’italiano fosse pari a zero, visto che comunque si trattava di una ecografia all’addome invece.
Fortunatamente ho trovato poi un medico di Cosenza, che mi ha fatto l’ecografia, riscontrando così che avevo la coliciste … ed il dolore proveniva da questa. Nonostante avessi i globuli bianchi a 12.000, e da qui già si doveva capire che avevo una forte infiammazione, il dottore cubano mi manda a casa, dandomi una cura farmacologica … (si scoprirà poi che mi avrebbero dovuto operare con urgenza, ma così non è stato…)
Tornato a casa dopo mezzogiorno, come da disposizioni, ma ancora dolorante e non sapendo dove sbattere la testa, mi reco nel primo pomeriggio allo studio del medico curante. Qui gli mostro i referti medici (non avendo la lastra dell’ecografia dell’ospedale di Cosenza) e lui, non essendo sicuro di quanto scrivevano nella relazione, mi fa recare tempestivamente ad effettuare un’ecografia in uno studio medico a Roggiano Gravina …e, finalmente, da lì si è evidenziato che nella coliciste vi erano dei calcoli.
Il mio medico curante così si attiva immediatamente chiamando con urgenza un chirurgo per farmi fare una visita …e così mi sono recato venerdì mattina alla clinica Ninetta Rosano del Tirrenia hospital, dove mi ha visitato il chirurgo, facendomi ricoverare d’urgenza. Nel frattempo accusavo febbre alta ed in più i valori dei globuli bianchi erano aumentati a 22.000.
Qui poi finalmente mi hanno effettuato l’intervento alla coliciste, risultando molto infiammata. Nonostante i chirurghi hanno avuto difficoltà, l’intervento è andato a buon fine.
Posso solo dire di ritenermi fortunato. Essendo cattolico-cristiano, credente e praticante, ringrazio in primis la potenza e misericordia di Dio .Ma il merito va anche a tutta la professionalità della casa di cura Ninetta Rosano del Tirrenia Hospital ed a tutta l’equipe della chirurgia generale, di Belvedere
Marittimo (CS) per le cure avute. Grazie di vero cuore ♥️”
(Lettera firmata)