Riceviamo le parole della nostra lettrice Antonella:
Buongiorno, spero possiate pubblicare questo mio sfogo affinché la voce di noi pendolari che quotidianamente percorriamo Cosenza- Catanzaro non resti voce sorda e inascoltata.
Purtroppo, come ormai accade da sempre, ci ritroviamo ad essere trattati come bestie da trasporto. La società che effettua il trasporto quotidiano ha cambiato orario, fermate e percorrenza, senza avvisare nessun viaggiatore. Saliti sul pullman ci siamo ritrovati a dover effettuare altre due fermate presso la Cittadella Regionale e presso l’ospedale di Germaneto (tra l’altro senza che alcuna persona sia salita sul pullman).
E così oltre ai soliti ritardi dovuti alla galleria chiusa, deviazioni autostradali e varie ed eventuali, partiti alle ore 16:00 siamo arrivati alle 18:20 a Cosenza. Praticamente era meglio fare il pendolare Cosenza-Napoli che Cosenza-Catanzaro.
Ma è possibile? E’ giusto? Per non parlare del fatto che la mattina appena arrivati a Catanzaro il Sindaco ha avuto la brillante idea di sospendere la fermata principale e di far scendere le persone nel bel mezzo della strada, con i pericoli annessi e connessi dall’attraversamento selvaggio.
Mi rivolgo a lei Presidente Occhiuto, anche lei pendolare come me? Accetta di fare un viaggio in autobus per assaporare l’ebrezza dei sedili fatiscenti e i mezzi pubblici senza servizi igienici? Accetterebbe di partire alle 6 per arrivare alle 8 e mezza a lavoro?
È giusto che chi non guida debba per forza prendere un’auto per arrivare a lavoro? E chi raggiunge Catanzaro per problemi di salute è incentivato a curarsi presso il capoluogo di Regione quando è più veloce arrivare a Roma?
Sono molto amareggiata… non è giusto… noi andiamo a lavorare, non facciamo una gita di villeggiatura e questo è il trattamento che riceviamo.
Vi ringrazio e scusate il mio grido di disperazione.
Antonella Celico