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Lettere 2.0: “Perché dobbiamo continuare a pagare le tasse? Perché dobbiamo rispettare le regole?”

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Riceviamo lo sfogo di una nostra lettrice, amareggiata soprattutto su quello che sta accadendo in Calabria, dopo la pessima figura in merito alla sanità

 

 

 

“Sono una ragazza di 30 anni con tanti sogni da realizzare, non voglio far politica ma la situazione che viviamo ormai da troppi mesi, è diventata insostenibile.

Purtroppo il singolo individuo come me, cerca di esprimere la propria opinione anche se conta poco, anzi non conta nulla. Manifestare ognuno nella propria realtà e per il proprio settore, comporta un risultato irrisorio.

La domanda sorge spontanea: cosa si deve fare?

Ma, la cosa grave, è la contraddizione degli stessi che in questi mesi, e ancora oggi, continuano ad imporci delle regole.

Alcuni esempi per fortificate il concetto:

1) Scuole: “Marzo 2020 scuole chiuse, non possiamo permetterci di aprirle, troppo rischioso. Ottobre 2020 le scuole sono fondamentali, non le chiuderemo”;

2) Sanità: “Marzo 2020 stato emergenza, pandemia, test seriologico a tappeto e sottolineo a pagamento. Ottobre 2020 dopo 7 mesi ospedali poco organizzati, soprattutto al sud, parliamo di curva epidemiologica da tenere sotto controllo, ma in città metropolitane non è più considerato lecito fare il tampone a contatto stretti, ma è sufficiente autoisolamento, e senza un minimo di sussidio, ma contiamo i morti Covid, per non parlare di tutte le persone che lottano tutti i giorni per mali peggiori e sono lasciati al loro destino”;

3) Trasporti: “Marzo 2020 segnaposti e distanziamento. Ottobre 2020 con tanto di testimonianze viste grazie ai media e giornalisti, assembramenti e zero distanziamento”.

Potrei continuare ad oltranza per tutti i settori, food, wellness, spettacolo, sport, mondo high-tech, manufactoring, finance, sales di ogni genere, supportati da piccoli sussidi irrisori a fronte di spese quotidiane quattro volte peggiori, dovuti anche a tutte le procedure che avete imposto di adottare per la riapertura.

Quindi, si evince che le scelte prese hanno davvero un margine di coerenza molto basso, con un risultato nel tempo pessimo.

Vorrei delle semplici risposte.

Noi italiani perché dobbiamo continuare a pagare le tasse?

Perché dobbiamo rispettare le regole?

Perché dobbiamo esser puniti e sanzionati?

Perché non dobbiamo avere la giusta tutela?

Come possiamo continuare a fidarci e credere in un Italia ormai inesistente?

Dopo tutta la storia che ricordiamo con grande orgoglio, arrivare a questo punto è la più grande sconfitta per ognuno di noi.

Cosa ci aspetterà? Un futuro, con sogni chiusi in un cassetto, visi pieni di lacrime, sacrifici di una vita distrutti in pochi mesi.

Utilizziamo nel miglior modo i social, aiutatemi a condividere il nostro pensiero e far arrivare le nostre parole ai vertici più alti, tutti devono sapere come stiamo vivendo.”

 

A.M.