Riceviamo lo sfogo di un nostro lettore, amareggiato e deluso…
“Oggi voglio raccontarvi una storia brutta. Stamattina partecipo ad un concorso per un comune calabrese.
Arrivo, con un bagaglio di studio che si protrae da mesi e mesi, compilo la mia prova, sono contento, so le risposte e penso tra me e me che tutti i miei studi hanno dato, o stanno dando i loro frutti, insomma per capirci mi sentivo fiero di me.
Mi accorgo però, di un qualcosa che non va. Dietro di me siedono alcune ragazze, poco nervose e sicure di se. Assisto ad una scena di cui mi vergogno fermamente da Calabrese, anche solo a raccontarla.
Le due ragazze, con la scusa di un certificato per giustificare l’assenza sul luogo di lavoro, magicamente ottengono una griglia con all’interno le soluzioni ai quiz.
Non che non sapessi che in Calabria funzioni così, ma vedere svanire così, in un secondo, anni di studio, anni di sacrificio che solo tu conosci, mi ha fatto vergognare di essere calabrese.
Persone e cariche pubbliche che dovrebbero essere garanti della trasparenza fare ciò è deplorevole. Poi sono i primi a lamentare di una Regione marcia.
Oggi ho avuto una lezione di vita: questa terra non merita giovani preparati, non merita le persone oneste, non merita la professionalità.
Merita solamente il peggio, più di quanto già lo sia. Con oggi si conclude il mio studio e sacrificio di voler restare in una Regione che non mi offre niente e che non mi valorizza.
Vorrei dire a tutti di non perdere la speranza e di sognare, ma tornando con i piedi per terra dico a noi giovani: andiamocene lì dove i professionisti sono ben visti, questa terra è morta!!!
Firmato: lo sfogo di un ragazzo che si opporrà sempre a questo sistema di schifosi“
AGGIORNAMENTO: Il nostro lettore ci ha chiesto di specificare che: “Sono state avvertite sia la Finanza che i Carabinieri ed è stata fatta formale denuncia“