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Lettere 2.0: “Nostro Pronto Soccorso al collasso, ma chi ci lavora dovrebbe vestirsi di umanità”

Riceviamo il racconto di una nostra lettrice:

Salve, vorrei raccontare cosa mi è successo giorno al Pronto Soccorso dell’Annunziata di Cosenza. Da premettere che circa una settimana prima avevo subito la chiusura del pfo al reparto di Cardiologia con Emodinamica, operata dal Dott. Greco non per conoscenza ma solo perché io paziente e lui medico.

Un medico come pochi: scrupoloso, gentile e soprattutto umano. Di mattina mi reco da lui in reparto perché ho una tosse secca che mi porta dispnea e a tratti dolori. Mi visita e mi fa tutti i dovuti controlli cardiaci, con risultati perfetti, ma essendo un medico molto scrupoloso, mi manda con urgenza e con una sua lettera di presentazione del problema, al pronto soccorso per fare un’Angio-tac arterie polmonari, con mezzo di contrasto, per escludere una embolia polmonare.

Arrivo al triage del pronto soccorso, accompagnata da mia sorella, e presento all’operatore il foglio con timbro e firma del Dott.Greco, che lo legge per sommi capi e si rivolge a me dicendo: ”per una tac venite al pronto soccorso?”…

A quel punto mia sorella cerca di spiegargli che non eravamo andate lì per una tac così, ma perché mandati dal Dott. Greco, non per conoscenza ma perché c’era un’URGENZA che, infatti, sempre il Dott .Greco aveva scritto ed evidenziato, ma l’operatore ci guarda con sufficienza e mi fa entrare per fare il primo intervento, come per accontentarmi.

Mi prende i parametri (pressione e saturazione) mi guarda e muovendo la mano con sarcasmo dice: ”i parametri sono buoni, prima fanno i guai nelle sale operatorie e poi li mandano da noi”… e mi dice di uscire e aspettare che venga chiamata.

Esco e racconto tutto a mia sorella che indignata per il comportamento poco corretto e irrispettoso verso un medico, che vuole escludere che ci sia qualcosa di grave, decide di tornare di nuovo dal Dott.Greco per informarlo dell’accaduto.

Appena il Dott. Greco sente ciò che è successo, sale con mia sorella al pronto soccorso e entra con me, chiedendo immediatamente di parlare con questo operatore maleducato che, naturalmente, si è volatilizzato come nelle favole di fantasia, ma che lui pretende di incontrare il giorno dopo.

Intervengono la caposala e il primario del pronto soccorso, Dott.Pasqua, che immediatamente mi fanno i prelievi e dopo circa tre ore di attesa per i risultati dei suddetti mi fanno l’esame, che per fortuna esclude qualsiasi cosa, così torno a casa dopo aver parlato di nuovo con il Dott.Greco che resta a mia disposizione se il problema dovesse persistere.

Ho voluto raccontare la mia esperienza perché è vero che il nostro pronto soccorso è al collasso, però le persone che lavorano in questo ambiente poco facile, prima di mettere divisa e camice, dovrebbero vestirsi di umiltà e soprattutto di umanità, perché non si può trattare le persone con arroganza e insufficienza solo perché il sistema ti fa lavorare male o semplicemente perché sei un maleducato e irrispettoso nei confronti del lavoro altrui.”

(Lettera firmata)