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Lettere 2.0: “Noi ex dipendenti Seatt figli di un Dio minore”

Riceviamo la seguente lettera da un gruppo di ex dipendenti della Cooperativa Seatt

 

 

 

“Con la presente, intendiamo rivolgerci al Dottor Guido Longo (Commissario ad Acta alla Sanità della Regione Calabria) e alla dott.ssa Isabella Matrobuono (Commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza) per denunciare un fatto molto grave che ci ha tolto la dignità e il lavoro.

Siamo un gruppo di ex dipendenti della Cooperativa Seatt, che prestava servizio all’interno dell’azienda Ospedaliera di Cosenza da oltre 20 anni e si occupava dei servizi amministrativi con professionalità e grande senso di responsabilità.

Il 16 gennaio 2020 veniamo licenziati poiché l’ex Commissario Cotticelli e la dott.ssa Panizzoli, ex Commissario dell’ Azienda Ospedaliera, per risanare il debito pubblico della sanità calabrese hanno pensato bene di mandarci tutti a casa.

Così per 54 persone è iniziato un vero e proprio incubo, un calvario che ancora oggi continuiamo a vivere.

Dobbiamo precisare che le nostre postazioni o non sono state affatto rimpiazzate, oppure sono state rimpiazzate da operatori interni, che svolgevano servizio in altri reparti, lasciando a loro volta questi stessi reparti privi di personale.

Nessuna gara d’appalto è stata fatta.

Questa, a dir nostro, è stata una grande ingiustizia, poiché noi dipendenti Seatt avevamo la clausola sociale che ci garantiva di venire assorbiti da altra ditta, qualora avesse vinto la gara d’appalto, così come è stato fatto per i nostri colleghi che prestavano servizio presso le Asp della provincia di Cosenza.

Ci sentiamo figli di un Dio minore, dato che per noi è stato attuato un trattamento ben diverso rispetto a quello riservato ai nostri colleghi.

Avendo poi saputo che il Generale Cotticelli e gli ex Direttori Generali del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, dottor Belcastro e dottor Zito, sono stati interdetti dai Pubblici Uffici, ci sembra una beffa aver perso il nostro posto di lavoro a causa di una loro decisione infelice e scellerata.

Sicuramente la Sanità calabrese non è stata risanata con il licenziamento di 54 operatori indispensabili e necessari al funzionamento della macchina operativa ospedaliera.

A noi non interessa sapere quale ditta vinca l’appalto, a noi interessa solo lavorare, come abbiamo sempre fatto, soprattutto in questo periodo in cui la pandemia ha reso tutto più difficile e complicato, non solo per quanto riguarda i rapporti sociali, ma anche per quanto riguarda la ricerca di un lavoro per chi lo ha perso.

Fiduciosi della Vostra grande umanità, del Vostro grande senso di giustizia, del Vostro grande senso civico ci rimettiamo nelle Vostre mani, chiedendoVi a gran voce di rimediare all’ingiustizia subita.

Vi chiediamo di bandire una nuova gara d’appalto cosicché da riprendere a lavorare nelle nostre postazioni, considerato anche il fatto che, mai come oggi, l’Ospedale di Cosenza ha bisogno di personale formato.

I disservizi, infatti, causati dal nostro licenziamento sono stati innumerevoli come dimostrano le tante denunce fatte sia dagli utenti che dal personale ospedaliero a mezzo degli organi di stampa.

Sicuri di un Vostro rapido interessamento Vi porgiamo i nostri saluti.”