Riceviamo lo sfogo della nostra lettrice Ermanna:
“Sabato 11 dicembre, mio padre é stato portato d’urgenza al Pronto Soccorso, in codice rosso, perché colpito da un’ischemia.
Gli é stata fatta una tac, non controllata, perché il neurologo non era presente e abbiamo atteso che lo spostassero in reparto.
Dopodiché, siamo andati via, convinti di averlo lasciato in buone mani.
Lunedì mattina, mia madre viene contattata da un nostro amico di famiglia che dice di aver trovato mio padre in pigiama e ciabatte davanti casa sua, premetto che mio padre ha una malattia degenerativa e, per tale ragione, é stato ritrovato in un profondo stato confusionale.
Sul foglio di dimissioni hanno scritto che mio padre aveva compreso e accettato le dimissioni.
Sono veramente delusa da tutti i sanitari che fanno parte del Pronto Soccorso.
Siamo veramente umiliati e delusi da questo sistema, credetemi, non abbiamo altre parole da poter dire, aggiungo inoltre che nessuno della famiglia era stato contattato.
Inoltre, la mattina del ricovero di mio padre, avevano anche detto che doveva essere inserito in una clinica a lunga degenza e loro cosa hanno fatto?
Gli hanno fatto firmare il foglio di dimissione e poi lo hanno dimesso, sostenendo che il paziente era in grado e di comprendere.”
Ermanna Gagliardi