Riceviamo le parole della nostra lettrice Rosanna:
“Buonasera, sono Rosanna Scicchitano. Vorrei raccontare quanto accaduto a mio figlio Giacomo di 6 anni…
Abitiamo in viale dei giardini a Rende e ieri, approfittando del sole, abbiamo deciso di uscire vicino casa con i bambini. Siamo usciti prima io e il mio secondo figlio Emanuele e poi ci ha raggiunto verso le 13 mio marito e il nostro primo figlio Giacomo.
Mentre li aspettavamo io ed Emanuele ci siamo spostati dal parchetto al campetto. Sopraggiunti Giacomo e il papà, i bimbi si sono messi a fare una corsetta con il papà e mi sono stesa a riposare e a godere un minuto del sole.
Ma nel giro di pochi minuti ho sentito Giacomo urlare e piangere. Voltandomi ho visto Giacomo schiacciato sotto la porta di calcio. Io e mio marito abbiamo subito alzato la rete e preso il bambino in braccio per portarlo in ospedale.
Ma ha iniziato a perdere un sacco di sangue dal naso e dalla bocca. Abbiamo chiamato il 118, il quale, capito la gravità della cosa, ha inviato un’ambulanza in codice rosso.
Intanto abbiamo tamponato con maglie, giubbotto e poi anche con asciugamani tutto il sangue che perdeva. Il personale del 118 è arrivato rapidamente. Per la paura io ho chiamato una seconda volta perché il sangue non smetteva di uscire ma da lì a qualche minuto sono arrivati.
Il personale del 118 si è accertato che non fosse in pericolo di vita e ci hanno portato in ospedale. Devo ringraziarli infinitamente perché ci hanno materialmente anche scortati dentro il reparto evitando che Giacomo entrasse nell’inferno del pronto soccorso.
I medici della pediatria chirurgia sono stati altrettanto scrupolosi e attenti, così come in radiologia e in otorinolaringoiatria. Sono Stati attenti anche alla salute di Giacomo tutelandolo da eventuali contagi.
L’inferno è qui ora, non è dopo la morte.. Essendo stata in ospedale posso dirlo… Mio figlio è vivo, sano con delle contusioni alla testa e al naso, nonché con delle lacerazioni interne, ma è vivo.
Potevo perdere mio figlio perché una porta non ancorata al terreno gli è caduta addosso, soltanto perché lui ha toccato la rete.. Stava giocando su un campo comunale e nonostante le mie chiamate ai carabinieri e ai vigili, ancora quel campo è aperto. Ci stavano giocando fino a poco fà.
Spero che queste mie righe possono evitare che qualche altro bambino si faccia male… Potrebbe andare a finire peggio. Io da madre sono sotto shock e non auguro a nessuno di provare una simile paura.“
Rosanna Scicchitano