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Lettere 2.0: “Il titolare mi fa sentire inadeguata perchè non sono abbastanza appariscente”

Riceviamo lo sfogo di una nostra giovane lettrice:

 

 

Buonasera, vorrei raccontare un episodio ai lettori di Cosenza 2.0, di un fatto accaduto a me personalmente, sul posto di lavoro. Si tratta di un parrucchiere di Cosenza…

Ad oggi, nel 2022, esistono ancora dei datori di lavoro che umiliano il personale, facendolo sentire inadeguato, dicendo “un ta misu u profumu, un ta misu mancu u rossettu…”.

Lo dicono solo per una questione di immagine del negozio, senza pensare, o almeno farsi lo scrupolo, di poter offendere la persona. Non si dovrebbe giudicare la qualità di un professionista, di un collaboratore… e non all’aspetto fisico. Basta essere vestiti adeguati, ordinati e fare bene il proprio lavoro.

No, per loro bisogna presentarsi in un certo modo. Come se fossimo ragazzi immagine. In poche parole mi richiamanp come se non davo una buona immagine al negozio…! E aggiungendo “A COSENZA SI SÀ COM’È”… discriminano anche il territorio in cui si trovano.

Mi rivolgo ai lettori facendo questa domanda: Possibile che ancora al mondo d’oggi esistano ancora dei datori di lavoro che facciano sentire inadatti ai propri dipendenti? Che non apprezzino la buona volontà di un ragazzo/a che abbia voglia di lavorare e imparare un mestiere?

Grazie per l’ascolto e scusate lo sfogo…

(Lettera firmata)