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Lettere 2.0: “Ho rischiato di perdere gli organi due volte. Vi racconto la mia storia per dare speranza a tutti”

Riceviamo le parole della nostra lettrice Maria Concetta:

 

 

“Ho rischiato di perdere gli organi per ben due volte. E’ solo grazie alla prevenzione e alla prontezza dei medici se ho ancora tutti gli organi.”

Ciao a tutti, mi chiamo Maria Concetta Porco, sono di Cosenza ma per motivi di lavoro risiedo da tanti anni al nord e volevo raccontarvi la mia storia sperando di poter aiutare tante persone.

Era il 2021, un anno importante sia lavorativamente che sentimentalmente, tant’è vero che mi sarei dovuta sposare nel 2022 ma, la vita a volte è imprevedibile, contro il destino non si può andare ed è sempre il destino a decidere per noi.

Era una bella giornata di sole del 14 maggio 2021, quando iniziai ad avvertire delle forti contrazioni tra utero e ovaie, così forti da non riuscire più a camminare. Mi spaventai tantissimo, così decisi subito di prenotarmi una visita ginecologica per poter capire cosa fossero quelle contrazioni strane.

La prima ginecologa dopo avermi fatto l’anamnesi e dopo avermi visitata, prima con lo speculum e poi con un’ecografia transvaginale, mi liquidò subito dicendo che era endometriosi che non c’era altro da fare se non continuare ad assumere la pillola anticoncezionale.

I giorni passarono ed i sintomi continuarono a peggiorare fino a costringermi a recarmi al pronto soccorso a causa dei forti dolori addominali persistenti, reflusso gastro esofageo e dolore lombo sacrale. Dal pronto soccorso fui dimessa con una diagnosi di sospetta endometriosi e da rivedermi in caso di peggioramento dei sintomi.

Dopo un paio di giorni iniziai ad avere stipsi da defecazione ostruita, così decisi di contattare un’altra ginecologa per avere un altro parere. Questa volta la dottoressa notò, attraverso l’ecografia transvaginale, delle aderenze di possibile natura endometriosica tra utero e ovaio di sinistra, così mi consigliò di effettuare una risonanza magnetica addome superiore ed inferiore con mezzo di contrasto.

Presa dal panico per aver ricevuto tante diagnosi differenti da diversi medici per il peggioramento dei miei sintomi, decisi di prendere un appuntamento, questa volta in maniera definitiva nel mese di giugno 2021 con il Direttore scientifico del Centro Italiano di Endometriosi: il Prof. Pietro Giulio Signorile a Roma.

Non ci fu decisione più giusta, perché il medico dopo avermi fatto fare esami ematochimici, la risonanza magnetica addome superiore e inferiore con mezzo di contrasto e dopo un esplorazione rettale, dove mi ha diagnosticato oltre all’endometriosi anche l’adenomiosi, ha deciso di mettermi subito in lista d’attesa per l’intervento chirurgico.

Dopo 4 mesi dalla visita, venni operata…

Ricordo ancora quel giorno come se fosse oggi, tremavo, avevo paura che potessi perdere qualche organo perché l’endometriosi è una malattia che può intaccare altri organi come ad esempio: utero, ovaie, tube, intestino, reni, polmoni. Avevo paura di uscire dal blocco operatorio con una colostomia, invece all’uscita dal blocco operatorio, il mio angelo, il mio eroe, il dottore Signorile, mi disse che era riuscito a salvare tutto. Tube salve mi disse, utero salvo, tutto bene, anche se eri già ad un terzo stadio mi disse…

Scoppiai a piangere, ero al settimo cielo, mi sentii molto fortunata, perché come diagnosi finale ebbi: focolaio di endometriosi pre-rettale al terzo stadio ed adenomiosi (stadio ormai severo della malattia). Ero felice che i miei organi fossero salvi.

Io devo tutto a questo medico e mi sento di ringraziarlo a vita dato che, dopo l’intervento ho iniziato a vedere la luce del sole. Prima non riuscivo nemmeno a fare una semplice camminata; adesso riesco a correre, ad avere rapporti sessuali senza dolori, ho un ciclo mestruale meno doloroso, riesco a lavorare senza effettuare però dei grandi sforzi.

L’unico problema, se così lo vogliamo chiamare, è il non poter sollevare grandi pesi o eccessivi sforzi fisici. Sto decisamente meglio da quando ho eliminato le cure ormonali ed ho inserito la dieta per l’endometriosi che lui mi ha consigliato. Dopo l’operazione sono continuati i controlli ginecologi di prevenzione, di post intervento, sia a Roma che nella Regione dove risiedo.

Feci un pap test come test di screening del tumore del collo dell’utero (risultato prima essere negativo e dopo un paio di mesi positivo, con una lesione pre-tumorale, di primo grado a basso rischio) e la dottoressa mi disse di non preoccuparmi e mi fu prescritta subito una colposcopia.

Andai da un ginecologo oncologo a farmi la visita prima citata, lui mi disse di stare tranquilla e nel giro di un anno questa lesione sarebbe regredita da sola. Non ci fu bisogno secondo il suo parere di ricorrere alla biopsia.

Vedendo che con il passare del tempo questa lesione non regredì, decisi di cambiare per l’ennesima volta medico… Nuova colposcopia nel 2022 e biopsia questa volta. Mi crollò nuovamente il mondo addosso alla lettura del referto (lesione pre tumorale di secondo stadio).

I medici decisero di mettermi rapidamente in lista d’attesa per l’intervento chirurgico in data confermata 2023. Tante lacrime di gioia all’arrivo della dottoressa che mi comunicò la riuscita dell’intervento oltre all’integrità degli organi quali utero.

Terminata la convalescenza post operatoria mi rimisi in gioco per trovare nuova occupazione. Non fu semplice: tutti i datori di lavoro mi  avrebbero assunto solo se fossi iscritta alle categorie protette. Tempo prima purtroppo la commissione medica Inps per l’invalidità civile mi valutò solo con il 21% di invalidità non ritenendo necessaria l’iscrizione.

Mesi dopo e dopo mille peripezie riuscii a trovare una nuova occupazione come infermiera, con tanto orgoglio e rispetto verso gli attuali datori di lavoro. Dopo questi due calvari, dopo aver risolto tutti i miei problemi, vorrei ringraziare di cuore i miei angeli che hanno fatto di tutto per aiutarmi, un grazie va anche alla prevenzione senza la quale forse non starei nemmeno qui a scrivere.

Vorrei ringraziare la mia famiglia per essermi stata sempre accanto, i miei nonni che mi sonno sempre vicini anche da lassù, il mio compagno soprattutto, che non mi ha lasciato nemmeno un momento sola nei momenti più duri della mia vita, ai miei amici sia di Cosenza che del Nord.

Un grazie va anche alla mia fede cristiana, e quindi a San Francesco di Paola e alla Madonna del Carmine. Ed infine a tutte le persone a me care che mi sono state vicine.

Vorrei concludere dicendo che ho iniziato a guardare la vita con occhi diversi. Ho iniziato a fare caso a tutte le piccole cose a cui prima non prestavo attenzione, le piccole cose che rendono la vita degna di essere vissuta con le persone che ami.

Maria Concetta