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Lettere 2.0: “Gente di città che rischia la vita purché la domenica si pranzi in Sila”

Riceviamo le parole del nostro lettore:

Salve, domenica scorsa, 19 gennaio, parto dal mio paese, San Giovanni in Fiore, alle ore 12:30, per andare a Cosenza a fare delle commissioni.

Sulla statale ss 107, dopo il bivio di San Giovanni, incontro nel senso opposto una lunga coda di auto e più mi avvicino a Cosenza, più questa aumenta. Io, con tutto il buon senso di cui dispongo, prudentemente, grazie alla mia passione ed esperienza alla guida, procedo in modo sereno con dietro tutta la mia famiglia.

Ma lungo il mio percorso rischio ben tre frontali!!! Il primo in località Croce di Magara, dove un incosciente sorpassa in piena curva. Evito l’auto solo con l’aiuto della fortuna…

Il secondo episodio in prossimità del bivio di San Pietro in Guarano, dove un’auto sorpassa una fila di almeno 7 veicoli in un colpo, non tenendo conto dei mezzi che percorrono il lato opposto. Anche questo, evitato con una buona dose di fortuna…

Il terzo episodio (si, tutto questo sembra assurdo!) un km più in giù, dove ho dovuto quasi completamente arrestare la mia macchina in corsia, per dare spazio al rientro di una Alfa Stelvio, decisamente “a tavoletta”.

Tutto questo in 60 km di strada. È mai possibile rischiare la tua vita, quella dei tuoi figli, di una moglie, in questo modo cosi sciocco???

Questo è un racconto senza nessun dramma, credo però che anticipare la partenza di dieci minuti, può aiutare a viaggiare più sereni!

Se dovete salire in Sila la domenica, a tutti i costi, pur rischiando la vostra vita e quella degli altri, lasciateci perdere!!!

Grazie e scusate lo sfogo!”

(Lettera firmata)