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Lettere 2.0: “Investe (consapevolmente) un gatto e non si ferma. Il nuovo PS Veterinario Asp… non raggiungibile!”

Riceviamo la testimonianza della nostra lettrice Martina:

 

 

 

“Vorrei informarvi di un fatto gravissimo avvenuto ieri sera a Cosenza, su Via Roma.

Mi trovavo in auto, subito dopo il bar Continental, quando la macchina che mi precedeva ha investito un gatto. Ci tengo a sottolineare che la macchina avrebbe avuto tutto il tempo di rallentare, ha visto al 100% che il povero animale stava attraversando la strada, eppure non ha alzato il piede dall’acceleratore neanche dopo averlo colpito. Inutile sottolineare che non ha prestato alcun soccorso, è scappato immediatamente.

Sono scesa immediatamente dall’auto, insieme ad una coppia che ha assistito alla scena, e abbiamo trasportato l’animale agonizzante sul marciapiede, preferisco evitare di descrivere i dettagli delle sue condizioni, dico soltanto che erano molto gravi. Essendo sempre informata su queste notizie, ricordo subito che pochi mesi fa era stata attivato il Pronto soccorso veterinario ASP per animali randagi (vedi testo sotto).

Ho contattato inizialmente il 113, ho spiegato la situazione e mi è stato poi passato il 112, volete sapere cosa mi hanno risposto? “Lei sta occupando le linee, se in questo momento ci fosse una rapina non riuscirebbero a contattarci”.

Pur avendo spiegato e ribadito diverse volte che solo loro potevano avvisare l’ASP, che così era riportato online, le uniche risposte che continuavo a ricevere erano: ”Contattate le cliniche di Cosenza”/“Cercate online”. Quando:

1) Le cliniche di Cosenza, come ormai sappiamo, non offrono più servizio di pronto soccorso, né tantomeno si occupano di randagi.

2) Online viene riportato che sono proprio le forze dell’ordine a doversi occupare di queste situazioni.
Durante il corso di questa inutile e sconvolgente conversazione telefonica il povero animale è morto, agonizzante fino all’ultimo respiro.
Non so cosa sia più grave di questa vicenda, se l’indifferenza di chi guidando condanna a morte un essere vivente, o quella di chi avrebbe il potere di salvargli la vita e sceglie di non farlo.”

Martina Filice

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