Riceviamo lo sfogo della nostra lettrice Martina:
“Buonasera, scrivo per lamentare un situazione grave e incresciosa:
La sera del 15 gennaio il mio cane, durante la passeggiata a Cosenza, ha trovato ed ingoiato accidentalmente un osso che gli si è conficcato in gola, impedendogli di respirare.
Ho telefonato tutti i veterinari e tutte le cliniche cittadine tra gli affanni e gli strepiti del mio cane, ma nessuno ha risposto.
Nella disperazione più totale è iniziata la nostra corsa contro il tempo sulla Statale 107 per raggiungere l’unico pronto soccorso veterinario sempre aperto, l’“Ambulatorio Pegaso”, a Paola.
Era ormai passata la mezzanotte quando siamo arrivati sul posto, dopo più di 45 minuti, correndo rischi non indifferenti tra la nebbia fitta e la scarsa visibilità della strada. Il mio cane è stato addormentato e il veterinario è poi riuscito a salvarlo soltanto grazie al fatto che l’osso non aveva ostruito completamente le vie respiratorie, ma poteva andare diversamente.
È inammissibile come una provincia così grande come quella cosentina possa avere un solo ed unico punto di riferimento per le emergenze veterinarie. Provate ad immaginare il vostro animale agonizzante e dover correre di notte fino a Paola per salvarlo, probabilmente nella consapevolezza che non ci arriverà.
La città di Cosenza necessita di un ambulatorio veterinario aperto h24 che ci consenta di salvare i nostri animali e di non rischiare la vita sulla statale!!!“
(Martina)