Riceviamo lo sfogo della nostra lettrice:
“Buongiorno, vi vorrei raccontare la brutta avventura che abbiamo vissuto settimana scorsa nell’ospedale di Cosenza. Ci siamo recati di urgenza nel pomeriggio al pronto soccorso di Cosenza perché mio figlio di 12 anni è caduto, rompendosi il polso.
Hanno provato a fargli la manovra, ma non ci sono riusciti. Gli ingessano quindi il braccio dicendoci che doveva essere operato e lo ricoverano al reparto di pediatria chirurgica, perché essendo piccolo non l’hanno messo ad ortopedia con i grandi.
Doveva essere un ambiente tranquillo e sereno, invece siamo stati trattati con superbia dalla dottoressa di turno. Con molta educazione, io, mentre registrava i dati di mio figlio, ho cercato di spiegare alla dottoressa che mio figlio era terrorizzato e pieno di dolore e quindi piangeva… Ma lei non ha fatto altro che dirgli che doveva stare zitto perché quel pianto era esagerato.
Poi da parte, senza farsi sentire da mio figlio, mi dice che secondo lei aveva bisogno di uno psicologo!!! Trovo veramente vergognoso tutto questo.
E la mattina delle dimissioni ha continuato ad avere toni bruschi sia nei miei confronti che con mio figlio. E’ questa l’umanità che riserviamo ai pazienti? Peggio ancora che riserviamo ai bambini?
Veramente delusa…”
(Lettera firmata)
