Riceviamo da un nostro lettore
“Buongiorno, vi scrivo per un fatto molto increscioso che mi è successo stamattina (sabato 12/09/20) alle 11:20 presso la ss 107 all’altezza di Spezzano Sila.
Avevo accostato in un parcheggio fronte strada davanti un caseificio situato in linea d’area di fronte a delle scuole che dall’alto affacciano sulla super strada.
Dopo pochi secondi la mia auto viene raggiunta con violenza da una grossa pietra piombata dall’alto sul mio cofano.
Il rumore dell’impatto è stato forte e lì per lì non mi sono reso conto di cosa mi avesse colpito. Scendendo con timore dall’auto (dato che d’istinto ho pensato fosse qualcosa caduto da un balcone), la signora dell’ultimo piano dell’edificio, mi fa cenno e grida a dei ragazzi che dalla recinzione vicino la scuola avrebbero lanciato la pietra.
Anche la mia compagna è riuscita a vedere dei ragazzi (mezzi coperti dalla vegetazione) che se la sono data a gambe dopo aver constatato il danno procuratomi ed esser stati scoperti.
A nulla è valso per ora contattare le forze dell’ordine, impegnate in operazioni più importanti.
Si più importante di un cofano danneggiato per fortuna, perché se non avessi esitato a scendere dall’auto per rispondere ad una telefonata (e ringrazio chi mi ha chiamato in quel momento), sarei sceso dalla vettura e con grandi probabilità sarei stato colpito io, magari in testa, o magari sarebbe capitato alla mia compagna, e sui giornali si sarebbe parlato di una bravata finita in tragedia.
Sinceramente l’episodio mi ha scioccato e intristito.
E’ possibile che nel 2020 ci siano persone che lanciano dall’alto dei sassi su una super strada al fine di provocare un incidente o ferite a persone?
Spero davvero che non capiti a nessuno. Oggi mi è andata bene, la macchina è vecchia e si può sempre riparare, ma se fosse stato qualcosa di irrimediabile?
Genitori parlate coi vostri figli, fategli capire sin da ora che determinate azioni possono cambiare delle vite per sempre.
Vi scrivo per questo motivo, che questo messaggio possa arrivare agli autori del gesto e fargli capire che non c’è nulla di “figo” ma tanto di tragico.
R
ingrazio i Signori del caseificio e le condomine per essersi preoccupate per noi e per averci aiutato a fare chiarezza su quanto accaduto.”
Lettera firmata