Riceviamo il racconto del nostro giovane lettore:
“Buongiorno, vorrei condividere con tutti voi la mia brutta esperienza con gli infermieri del pronto soccorso di Acri, al Beato Angelo.
Dopo un’operazione al cuore, avvenuta all’ospedale Santa Maria di Bari, ritorno nei giorni successivi nel mio paese, un po’ dolorante, ma in buona salute.
Passate poche ore dal mio rientro però inizio a sentirmi male. Battiti accelerati, 190, fibrillazione atriale, tachicardia, dolore al petto.
Mi reco subito al pronto soccorso di Acri, suono al citofono alle ore 14:30 e dopo 5 minuti di attesa sì presenta un’infermiera che mi chiede cosa avessi. Le espongo tutti i miei problemi (compresa l’operazione appena fatta) e lei, senza chiedere nemmeno i miei nominativi e farmi la scheda di accesso al pronto soccorso, mi fa entrare ed aspettare in sala d’attesa.
Preso dal panico chiamo subito l’ospedale di Bari, i quali mi comunicano di farmi un ECG d’urgenza e recarmi ad un pronto soccorso più vicino, per farmi somministrare delle medicine indicate.
Comunico tutto agli infermieri, ma loro, quasi arrogantemente, mi rispondono di aspettare. Dopo quasi due ore di attesa e un dolore al petto lancinante, mi reco alla porta, la apro, ed imploro (con rabbia) aiuto, dicendo che mi stavo sentendo davvero male e avevo bisogno di loro…
Qui trovo tutti gli infermieri seduti in una stanzetta di fronte la porta del corridoio. Un infermiere in particolare mi si avvicina con tono minaccioso, mi aggredisce urlandomi di andare subito fuori perché non avrei ricevuto nessuna cura.
Dopo questa scena, priva di empatia, esco fuori e mi faccio accompagnare d’urgenza al pronto soccorso di Cosenza, dove, tempestivamente un’infermiera mi fa un ECG e mi somministra dei farmaci. Subito dopo, infatti, stavo molto meglio.
Sono senza parole dopo quanto accaduto, sono scioccato. Adesso sto molto meglio ed ho sporto regolare denuncia presso le autorità competenti. Andrò fino in fondo a questa situazione, al fine di non far accadere più questi episodi. Spero si prendano seri provvedimenti verso gli infermieri che erano presenti quel giorno nel pronto soccorso di Acri.
Iniziamo a far cambiare le cose qui nella nostra amata terra…!“
(Lettera firmata)