Riceviamo lo sfogo della nostra lettrice:
“Vorrei raccontare ciò che è capitato a mia figlia martedì sera. La ragazza stava male già dal lunedì, con dolori addominali accompagnati da vomito e febbre. Su consiglio del medico di base ci rechiamo in ospedale per sospetto appendicite acuta.
Arrivati in pronto soccorso fa la sua attesa in sala d’attesa, arrivato il suo turno le fanno le domande di routine, una palpata all’addome e le dicono che non era appendicite. La diagnosi è flogosi del pudendo. E quindi la mandano a casa.
Premetto che, essendo noi ignoranti in materia, andiamo alla ricerca di questa malattia e ci rendiamo conto che i sintomi che accusava mia figlia erano ben altri.
Passa l’intera notte con febbre a 39,6, vomitando di continuo. Alchè la mattina la porto in un laboratorio di analisi a fare emocromo e ecoaddome. Nel frattempo che aspettavamo il risultato delle analisi, il medico che doveva fare l’ecografia, come sfiora l’addome per mettere il gel vede sobbalzare mia figlia… Si gira e mi dice ‘Signora, non doveva venire qua ma in ospedale, è appendicite’.
Allora racconto la nostra avventura e su suo consiglio ci manda al pronto soccorso di Paola…
A farla breve, appena arrivata a Paola le fanno emocromo, elettrocardiogramma e tac con contrasto. Giusto il tempo di avere tutti i risultati e la portano in sala operatoria di corsa…
Penso di non dover aggiungere altro, solo che una visita di ben 4 minuti decide la vita di una persona. Saranno pure pieni di lavoro con turni estenuanti …ma ci sono molti medici che dovrebbero starsene a casa.“
(Lettera firmata)