Riceviamo le parole di una nostra lettrice dedicate alla famiglia di Raffaele, il ragazzo di Castrolibero morto tragicamente qualche giorno fa
“Piove.
Pensare che questa giornata era iniziata con un timido sole.
Ma l’aria era pesante, soffocava sotto quel cielo che tratteneva le lacrime.
Combatteva il sole contro le nuvole, ma aveva già perso l’intero cielo, così ha ceduto.
Piove e mi chiedo quale momento più giusto che questo.
Madre, che stringi una maglietta al tuo naso, chiudendo gli occhi stretti, per conservare fino all’ultimo respiro quell’odore, con le nocche che diventano bianche, stringendo pugni che avresti voluto fossero carezze di un bentornato che non vedrà ritorno.
Padre, che cerchi di trattenere tutto dentro per far forza a chi ti resta da proteggere, riempiendo il tuo cuore oltre quanto l’insopportabile può arrivare, che cerchi un posto nel tuo buio per urlare fino a rompere i vetri di uno specchio dove non riesci più a riflettere nessuna immagine.
Madre, che non riesci a guardare le foto che ora ti sembrano gli unici ricordi che ti appartengono, che non hai fame perché non senti sapori se non quello della saliva amara e aspra di chi ha perso tutto e non trova via d’uscita ma ha l’obbligo e il dovere di andare avanti a vivere, ma con il diritto di abbracciare ogni angolo spigoloso di questa sofferenza innaturale.
Padre, che non gli hai detto abbastanza di quello che avresti voluto sapesse, che gli hai detto troppo in un momento di umana rabbia ,che ora credi di non avergli dimostrato abbastanza, che ora pensi che avresti dovuto chiedergli più volte cosa pensava, che ora ti manca quell’abbraccio in più che il sano orgoglio di ognuno di noi divora.
Madre, che non puoi chiudere gli occhi, che ti sembra un incubo senza inizio e senza fine, che fissi il vuoto davanti ad una tazza di nulla, di parole non dette, di momenti inafferrabili, di sensazioni perse, di emozioni che non avranno la possibilità di diventare immagini da ricordare.
Padre, che ti sforzi di ricordare le ultime parole scambiate prima di vederlo uscire da quella porta.
Madre, che non ti perdoni.
Padre, che non ti perdoni.
Perdonatevi tutto.
L’amore dei genitori supera tutto questo e dove non ci arriva perché il corpo e la mente cede, ecco che ci sono i figli.
Quelli che vanno via.
Quelli che restano.
E se l’Amore dei genitori supera tutto, quello dei figli per loro va anche oltre.
Lui sapeva senza che voi parlaste.
Sentiva senza che voi toccaste.
Perdonatevi perché non avete mancato in nulla, e amatevi, perché di questo ora c’è bisogno, di amarsi.”
Una Donna e Mamma qualunque