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L’età d’oro del Cosenza Calcio

Introduzione

Il calcio a Cosenza ha vissuto delle vere e proprie altalene nel corso della sua storia calcistica. Senza dubbio una delle annate più importanti è stata la stagione 1991-92. Una stagione dai risultati eccellenti che ha lasciato il segno nel cuore dei tifosi e dell’intera città. Un periodo d’oro che potrebbe replicarsi nella storia futura di questo grande club.

Un ricordo indelebile, una stagione memorabile: gli anni 91/92

Quella del 1991 è una stagione memorabile nella storia del Cosenza. Non solo per il club calcistico ma per tutta la città che da sempre è al fianco dei suoi Lupi. Quella stagione fu memorabile perché il Cosenza di Edoardo Reja sfiorò la promozione persa poi all’ultima giornata, sul campo del Lecce. Un campionato disputato con costanza e determinazione e con 21 punti conquistati tanto nel girone d’andata quanto in quello di ritorno. La volata, sul finale, il Cosenza se l’è contesa con le tre già promosse Brescia, Pescara ed Ancona e, nell’ultima giornata con l’Udinese. I friulani, grazie alla vittoria nell’ultima di campionato ad Ancona, si sono assicurati il posto nella massima serie, soffiando la promozione ai rossoblu calabresi. Cosa sarebbe potuto cambiare nella storia del club? Beh probabilmente molto. Quando si rammenta la storia del Cosenza, si ricorda sempre questa stagione anche per dimostrare come un club con ridotte risorse finanziarie e strutturali, sia comunque riuscito a raggiungere livelli di ottimo calcio, grazie solo ad una fortissima coesione di squadra. Oggi resta ancora un sogno per i cosentini e tutti i tifosi, leggere il nome di questo club nelle quote serie A.

I volti di un’era passata alla storia

Il successo di quella sfortunata stagione, è stato dettato anche dai volti che l’hanno sostenuta. Giocatori talentuosi e soprattutto tanto legati ai colori calabresi. Il Cosenza chiuse in 5 posizione con 42 punti in 38 partite giocate e con 39 gol messi a segno. In quell’anno si faceva già spazio il mito, Gigi Marulla che in 34 presenza ha collezionato 10 gol, imponendosi come miglior marcatore del club e bandiera assoluta dei Lupi. Un attaccante prolifico che è stato autore di reti davvero determinanti; un uomo dalla grande visione di gioco e dalla grande capacità di trainare la squadra, tanto nello spogliatoio quanto in campo. In quella stessa stagione si distinse anche Giuseppe Compagno,  cresciuto nel vivaio del Palermo e dell’Atalanta. In quella magica stagione, con la maglia del Cosenza, portò a casa 36 presenze e ben 6 gol. La difesa e tutti gli uomini in campo, hanno avuto un ruolo fondamentale al punto che il Cosenza di quegli anni, era davvero un avversario temibile.

Sotto la presidenza di Antonio Serra, il Cosenza Calcio ha vissuto una delle sue stagioni d’oro. Con maestria Serra ha fornito a mister Reja tutto il necessario per operare bene come allenatore ma anche come dodicesimo uomo al fianco dei suoi atleti. I risultati sono stati evidenti ed il campo ha premiato tutti. Sarebbe bastata solo un po’ di fortuna in più ed il sogno sarebbe stato davvero a portata di pochi metri.

Si può ritrovare la strada del successo?

Non è difficile chiedersi se oggi i rossoblu possano tornare a rivivere quelle vecchie glorie. La scorsa stagione il Cosenza ha disputato per la 25esima volta il campionato in seconda serie, guidata da Fabio Caserta. Quello passato è stato un campionato abbastanza sofferto, chiuso in nona posizione subito sotto la zona play-off. Non un campionato eccellente ma comunque una buona prestazione per i calabresi che hanno portato a casa 47 punti in 38 partite giocate.

Cosa serve al futuro di questo club per tornare a splendere?

Sicuramente una buona visione dirigenziale nel creare un ambiente generativo e propositivo in cui allenatore e calciatori possano impostare serenamente il loro gioco e far emergere i propri talenti.

Ancora, lavorare e puntare molto sui vivai, vera ricchezza dei club a qualsiasi livello, per garantirsi un turn-over continuo per cui anche i veterani non debbano arrivare sfiancati alla fine della stagione. Infine avere una strategia vincente che permetta di superare le crisi economiche e psicologiche, che sono fisiologiche nella storia delle transizioni, anche dei grandi club.

Conclusioni

L’ora d’oro del Cosenza è stata ma potrebbe tornare ad essere. La stagione 1991-1992 è annoverata come una tra le migliori per il club calabrese e rimane una stagione iconica nella sua storia. Un esempio anche per i grandi club di come è possibile raggiungere enormi risultati pur con possibilità economiche ridotte. Quello che serve per vincere è credere nei proprio sogni, avere un buon mentore alla guida e un team affiatato su cui contare davvero.

Se i sogni possono avverarsi davvero, non è impossibile che il Cosenza torni a sperimentare la magia di quegli anni ed ha tutte le carte in regola per pensare di farlo e ritrovare la strada del successo. Tutto sta a saper adottare la giusta strategia e a credere fortemente nella realizzazione di questo sogno. Del resto, il club lo deve in primis alla sua tifoseria che ogni domenica, infiamma le curve dello stadio casalingo e non solo.