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L’epidemia vista dal coronavirus: «La mia popolarità ha raggiunto vette impensabili»

Una riflessione ironica del dottor Manfrida sul panico generato dalla diffusione del virus partito dalla Cina e arrivato in Europa

 

 

«Mi chiamo Virus. Corona virus. Sono nato nel 1960 e come tutti i miei simili per vivere ho bisogno di abitare dentro un altro organismo vivente…

A frequentare il genere umano anche io sono stato contagiato. Dal protagonismo. Facebook, follower, telegiornali, talk show, whatsapp. Una vita ricca di visibilità e di impegni. Niente a che vedere con galline e vacche. E neanche con un semplice raffreddore che non ti considera nessuno. Una vita da protagonista, insomma…

Così ho deciso per il salto di qualità. Ma la terra è grande e divisa. La Cina, popolo più numeroso del mondo mi era sembrato il posto giusto avendo a disposizione tanta gente sulla quale potermi spostare liberamente. Così ho fatto. Ma quelli si sono subito incazzati ed hanno isolato completamente grandi città mettendo seriamente a rischio la mia sopravvivenza…

Fonte e ‘riflessione’ completa qui: LaCNews24