Un procedimento tanto semplice quanto efficace, in grado di salvaguardare la salute e il benessere dei giocatori e di offrire piattaforme sempre più trasparenti e responsabili. Il limite di spesa è uno degli strumenti più utilizzati dalle società di gambling per mettere al primo posto la tutela degli utenti.
Si tratta di una misura adattata a livello protettivo da tutte le siti regolamentati in Italia che è finita però al centro di discussione e polemiche negli ultimi mesi. Il 67% dei giocatori intervistati, infatti, afferma che questi limiti di spesa imposti sulle giocate possano giocare un ruolo di primo piano nella migrazione di persone verso il gioco illegale.
A renderlo noto è questa ricerca di YouGov, fatta per conto dell’organizzazione britannica del Betting and Gaming Council, dove si legge come il 64% degli utenti tema che l’aumento del gioco nero avrebbe come effetto un aumento della percentuale del gioco problematico. Numeri e statistiche che meritano senza dubbio una riflessione, vista anche la grande crescita del mercato del gioco, passato nel solo Regno Unito dai 220 mila del 2019 agli oltre 460 mila giocatori di oggi. Solo lo 0,3% di questi utenti ha manifestato l’insorgere di dipendenze o patologie connesse al gioco.
Per capire quindi qual è la strada da intraprendere per un futuro responsabile del gambling, Michael Dugher, amministratore delegato dell’ente per gli standard BGC, guarda proprio al sondaggio YouGov, che deve essere un faro anche nell’azione normativa della politica: “Sosteniamo fortemente la Gambling Review come ulteriore opportunità per innalzare gli standard e promuovere un gioco d’azzardo più sicuro – ha spiegato I ministri hanno sempre giustamente affermato che sarà un processo basato su prove, questi risultati del sondaggio sono un importante promemoria dei rischi di sbagliare introducendo controlli di spesa arbitrari”.
Serve quindi aggiustare il tiro, per proteggere i giocatori vulnerabili e per fornire assistenza e supporto a tutti coloro che mostrano l’insorgenza di problematiche simile “senza guidare verso il mercato nero la stragrande maggioranza di milioni di scommettitori che scommettono in sicurezza”. Un mercato, quello illegale, che è tornato pericolosamente in auge negli ultimi due anni di pandemia da Covid 19 e che continua ad esercitare una grande forza attrattiva nei confronti dei giocatori. Bloccare questa migrazione diventa quindi una necessità urgente. Per il bene di una filiera che mira a essere sempre più virtuosa e responsabile.