Wecherù, è un ragazzo di Amantea (Cs) classe 1988
Wecherù, nasce come batterista nel 2005, iniziando i suoi studi per passione, da autodidatta, dove non riscontra molti problemi seduto dietro il suo primo strumento, per l’appunto la batteria, ma la sua voglia di migliorarsi era tanta, a tal punto da iscriversi, nel 2007, in coincidenza con il suo trasferimento nella città di Roma, in una scuola di musica.
Qui incontra i suoi primi maestri, Massimo Rosati ed Ivo Parlati, ma i suoi continui viaggi lo riportano in dimensioni “oltre la superficie”, tanto che si appassiona di percussioni latinoamericane, successivamente l’incontro con il maestro Jack Tama sarà decisivo per la sua carriera; grazie a lui salirà su importanti palcoscenici romani, in particolare il Concerto di Africa Percussion sotto il castello di Bracciano ed in altri importantissimi locali di Roma (Zoobar, Stazione birra per citarne qualcuno).
Il suo primo disco da solista ha un nome, che si può conoscere nel suo album “Io sono mio padre”, una raccolta di strumenti e di brani che hanno fatto del disco e dell’artista un coacervo di emozioni, curiosità e tanta musica.
Il suo ultimo singolo, interamente registrato a Paola, è uscito il 30 ottobre ed è dedicato al suo insegnante, amico, mentore e percussionista di livello mondiale Jack Tama, scomparso nel 2016.
Questa ultima composizione, fa parte del suo secondo album in uscita nel 2023 e porta al suo interno ritmiche africane eseguite su Handpan e con altri strumenti a percussione totalmente suonati dall’artista.
Djembe
Cajon
Rullante
Cymbal
Jam Block
Basso e tastiere sono state inserite dal maestro Daniele Sanfilippo
Il brano è stato registrato nel suo studio, Suoneria Mediterranea.
Ecco il video