Un pomeriggio intenso e ricco di emozioni quello vissuto venerdì 11 aprile 2025 presso la Biblioteca Civica di Rende, dove si è tenuta la presentazione del romanzo “3653 giorni prima di rivederti”, ultima fatica letteraria di Francesco Scarcella
L’evento, organizzato e condotto dalla professoressa Barbara Gagliardi, ha saputo trasformarsi in un vero e proprio viaggio nel cuore delle emozioni, della memoria e della speranza.
Con grande sensibilità e profondità, la professoressa Gagliardi ha introdotto il romanzo e intervistato l’autore, che ha saputo raccontare con naturalezza e ironia la genesi e il significato più profondo della sua opera. A dare voce alle pagine del libro è stata la professoressa Rita Filippelli, che ha letto, con trasporto ed emozione, alcuni brani selezionati, restituendo al pubblico l’intensità e la delicatezza del racconto.
A rendere l’incontro ancora più speciale è stata la partecipazione degli alunni della scuola media di Rende, protagonisti attivi e ispirati dell’evento: attraverso musica, canto, danza e coreografie, hanno dato vita a suggestivi intermezzi artistici che hanno punteggiato il racconto, accompagnando il pubblico in un percorso multisensoriale e profondamente coinvolgente.
Ma oltre al libro, al centro del pomeriggio c’è stato anche un dialogo aperto e sincero sulla vita. Si è parlato di amore – quello autentico, che attraversa il tempo – ma anche, più in generale, del valore del tempo stesso e dell’importanza di impiegarlo nel bello: nell’arte, nello sport, nelle passioni che permettono di incanalare tensioni, turbamenti, e fragilità in energie positive. Un messaggio rivolto soprattutto ai più giovani, affinché imparino a credere in se stessi e negli altri, a trovare forza nella creatività e nella condivisione.
Non sono mancati i momenti commoventi, in cui il silenzio attento del pubblico ha fatto da eco alla profondità delle parole, alternati ad altri di leggerezza e sorrisi, in cui Scarcella ha mostrato tutta la sua capacità di raccontarsi con autoironia. “Dissacrare tutto, non prendersi troppo sul serio è la soluzione per rendere la vita più libera e più bella”, ha detto l’autore, strappando applausi e sorrisi complici.
Un appuntamento che ha lasciato il segno, non solo per il valore letterario del romanzo, ma per l’atmosfera autentica e partecipata che si è creata. Un pomeriggio in cui la cultura ha incontrato la scuola, la musica, l’arte e soprattutto l’umanità.
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