Riceviamo segnalazione delle parole pubblicate ieri sera su Facebook:
“Oggi era l’ultimo giorno di una breve vacanza fatta dopo un anno di lavoro e sacrifici. Vista l’emergenza sanitaria, abbiamo deciso di rimanere nella nostra terra: scegliamo quindi di trascorrere le nostre vacanze a San Lucido.
Decidiamo, in questa calda giornata, di alzarci di buon’ora e, sistemate le valigie, ci concediamo “un ultimo tuffo”. A mezzogiorno scendiamo in spiaggia di fronte casa e, dopo circa un’ora, torniamo a casa e troviamo quello che non avremmo mai sognato di vedere. La porta era aperta!
Entriamo con il cuore in gola: la serratura era per terra, tutta la casa era sotto sopra. Oggi è toccato a noi: delle persone sono entrate in casa, hanno violato la nostra intimità, hanno preso di tutto, preziosi, scarpe e contanti, tutto quello che pensavano avesse valore.
Chiamiamo i carabinieri, che dopo un brevissimo sopralluogo vanno via dicendo: “sono cose che capitano”. Non essendoci mai trovati in una situazione analoga ci troviamo spaesati, cerchiamo di capire come sporgere denuncia, ci sentiamo dire: «oggi le “caserme” sono chiuse, non c’è personale che possa prendere in carico la vostra denuncia: tornate con calma a Cosenza e sporgetela lì domattina».
Dopo aver perlustrato la zona ci rendiamo conto della presenza a circa 50 metri di una telecamera vicino casa; richiamiamo quindi i carabinieri, che ritornano con aria di sufficienza asserendo che la telecamera probabilmente non fosse funzionante. Ci lasciano sconcertati e, con l’amaro in bocca, torniamo nella nostra città.
Non ci sentiamo feriti per la perdita economica, ma per aver subito quel vile gesto che ci ha rovinato una serena vacanza.
A mente fredda sono tante, troppe, le cose che non vanno. Vogliamo il turismo in Calabria, ci indignamo quando EasyJet ci appella “mafiosi” (a tal proposito avevo fatto anche un post in difesa della Calabria con la mia web agency), eppure siamo noi a dover fare le scuse alla compagnia aerea: aveva semplicemente detto la verità.
Il palazzo era caratterizzato da un continuo via vai; ciononostante, alle domande che abbiamo posto ai vicini la risposta è stata univoca: “non abbiamo sentito, né visto nulla”.
Preso dalla collera, all’arrivo del proprietario, gli abbiamo fatto notare come la serratura del portone d’entrata non reggesse nemmeno un calcio e che la serratura fosse mantenuta semplicemente da due piccoli chiodi. Allora ci siamo sentiti dire: “qui, in 20 anni, non è mai successo nulla, dormiamo con la porta aperta”.
Ora siamo a casa e pensiamo come possa accadere, in un Paese civile, che delle persone, in pieno giorno, riescano a entrata in un condominio, scassinare una porta, creare un grande trambusto alla ricerca di denaro e preziosi e agire indisturbati.
Questo è semplicemente il frutto di un Paese dove regna l’assistenzialismo, dove i “cattivi” restano impuniti e un carabiniere non alza la voce per paura di essere denunciato.
Viva l’Italia.”
“Preciso: La mia non vuole essere una critica a San Lucido, sono tornato ad estivare lì dopo tanti anni, ci andavo da bambino e ho tantissimi bei ricordi. Ma vedere l’indifferenza totale e dare un gesto così come “normalità” non mi fa dormire bene!”
(Marco Filice)