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“Dopo la drammatica esperienza in ospedale, ringrazio Dio che per il secondo parto ho scelto il Sacro Cuore”

Riceviamo la testimonianza della nostra lettrice Irene contraria alla chiusure del punto nascita del Sacro Cuore di Cosenza:

 

Scrivo in quanto sono una paziente di una clinica che vorrebbero chiudere.

Se oggi posso avere mio figlio qui, al mio fianco, sarà per sempre grazie al bravissimo dottor Sicilia, dopo avermi preso sotto la sua “ala”… Passatemi il termine.

Il mio primo parto è avvenuto all’ospedale di Cosenza, un incubo, dopo che nemmeno con troppa gentilezza, mi avvisano che mia figlia di 41 settimane era morta.
Mi hanno fatto anche una ramanzina sul fatto che dovevo essere più attenta su come andava la gravidanza, senza ricordarsi che io, in quell’ospedale, supplicavo tutti di essere ricoverata, perché non sentivo più mia figlia muoversi come sempre.

Sono stata messa in un reparto con delle donne che partorivano, mentre mia figlia era nel mio grembo morta.
Dopo essere rimasta incinta del mio secondo figlio, ho deciso di partorire in clinica al Sacro Cuore, qui sono stata seguita dal dottor Sicilia, il quale mi ha seguita fino in sala parto, dove è nato mio figlio.
Io vorrei avere altri figli e li vorrei partorire tutti al “Sacro Cuore”, in cui  lavorano persone che amano davvero ciò che fanno, persone che ti vedono come un essere UMANO non solo come un numero.

Perciò vi prego di non chiudere il punto nascita, lo scrivo perché, prima di tutto, lo devo alla mia piccola Emma che ha dovuto pagare un prezzo troppo alto, come quello della morte, per colpa di medici che non avevano voglia di fare il loro lavoro e poi, lo devo al mio secondogenito, che ora dorme al mio fianco, che se non era per il Sacro Cuore e il mio bravissimo medico, il dottor Sicilia, forse avrebbe fatto la stessa la fine di sua sorella.

Irene Posteraro