Riceviamo lo sfogo della nostra lettrice:
“Salve, il 14 di Marzo ho presentato la documentazione presso un ente accreditato, per poter partecipare al bando regionale “Attiva Calabria”. Per chi non ne fosse a conoscenza, è un bando pubblico destinato al sostegno di percorsi di inserimento e reinserimento lavorativo dei soggetti disoccupati e inoccupati over 35.
Nel pomeriggio mi reco in sede, consegno la mia documentazione, firmo e vado via. Ovviamente, ho partecipato perché in possesso di tutti i requisiti.
Dopo un po’ di mesi esce la prima graduatoria provvisoria. Apro i vari file, ma mi rendo conto di non essere presente in nessun elenco. Il mio nominativo non compariva né tra le persone ammesse, né tra gli esclusi e né tra i rinunciatari.
Mi attivo per capire il motivo. Quindi chiamo prima l’associazione presso cui avevo presentato la documentazione e la risposta è stata: “non sappiamo che dirti, ma aspetta la graduatoria definitiva”.
Chiamo in regione e la risposta è stata più o meno simile. Nel frattempo continuo ad inviare mail, telefonate…ma tutto tace. Tutto ciò mi sembrava assurdo. Possibile che nessuno sa darmi una risposta?
Decido un giorno di dedicare molto tempo a questa cosa. Così dopo non so quante telefonate, mi risponde finalmente un’anima pia che mi dice: “Guardi, in realtà forse il problema sta nel fatto che la sua domandina è stata presentata non il pomeriggio ma in serata.”
Richiamo l’associazione e chiedo come possa essere possibile una cosa del genere… e mi viene risposto, ancora una volta, di aspettare la graduatoria definitiva.
Ad agosto, finalmente, vengono pubblicati gli elenchi. Controllo e indovinate un po’? Io non ci sono…
Decido di chiamare in Presidenza (Regione) e vengo invitata a mandare una mail direttamente al Presidente, spiegando la vicenda.
Passano diversi giorni e non succede nulla, non vengo ricontattata. Chiamo nuovamente in Presidenza e mi viene risposto: “Signora, la mail è stata girata al settore lavoro.. io non so che dirle” …
Mi arriva una mail dalla Regione in cui mi viene detto che la mia richiesta tramite pec risulta inviata la sera del 14 marzo e non nel pomeriggio. (il bando è a sportello, vale a dire, chi prima si candida in possesso dei requisiti, viene preso)
Chiedo, possibile che non c’è un modo per tutelare chi come me ha tutto in regola? Non è dipeso da me questa cosa e non è giusto che un errore non mio, grava sulla mia posizione. Se ho partecipato è perché voglio lavorare. Perché devo pagare le conseguenze io?
Chiamo l’ente e faccio presente questo dettaglio…. La risposta è stata: “……purtroppo il sistema non funzionava e la sua domandina, nonostante lei l’abbia presentata in orario, è finita in coda.. ci dispiace”… !!!
Mi viene spontaneo dire, ma scusate, se è un bando pubblico che prevedeva tante domande …non avete pensato ad un modo per protocollare le varie richieste con l’orario esatto?
No.
Quindi, ad oggi mi ritrovo, pur essendo in regola, ad aver perso la possibilità lavorativa e a non poter avere nemmeno giustizia.“
(Lettera firmata)