Il racconto di Luigi Crupi a Repubblica. «Non abbiamo esistato un attimo. I miei colleghi mi hanno seguito e abbiamo formato una catena umana»
“Non hanno esitato a buttarsi in mare per portare in salvo i migranti a bordo di un veliero alla deriva a Isola Capo Rizzuto. «Non dimenticherò mai come quella bambina si aggrappava a me. Sentivo l’abbraccio di una piccola che stretta al suo papà sente che non gli può accadere nulla di brutto.»”
Fonte ed articolo completo qui: Corriere della Calabria