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“Comunicazione Importante: Aiutiamo questo uomo a piedi nel nostro territorio diretto a Barcellona”

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Riceviamo dai nostri lettori con preghiera di diffusione :

“COMUNICAZIONE IMPORTANTE

Ieri sera, per le strade di Casali del Manco (località Casole Bruzio), si aggirava un pakistano di 41 anni di nome Mohammed. Era visibilmente provato, affamato, assetato e stanco. Un lungo cammino si trascinava dietro le sue spalle, un cammino lunghissimo lo attende: la sua insindacabile intenzione è arrivare a Barcellona a piedi. Un’odissea per la quale non riesco ad immaginare un lieto fine.

È affaticato e claudicante, una vita di stenti grava su un corpo che le forze stanno abbandonando. Dorme all’adiaccio, cerca giacigli sicuri e cartoni con cui lenire il freddo. Le poche coperte che ha con sé sono la sua unica assicurazione sulla vita. Non parla né legge bene l’italiano, ed è forse questa la causa di un viaggio confusionario diventato un calvario.

Parla e comprende meglio lo spagnolo, un poco il francese e per nulla l’inglese. Ieri i ragazzi di Casole Bruzio, amici di cui vado orgoglioso, non hanno mancato di manifestare per l’ennesima volta la loro immensa umanità. In men che non si dica, si sono mobilitati, stringendosi attorno all’uomo e fornendogli beni primari: cibo, bevande, coperte, soldi e tanto altro. Affetto, vicinanza, sostegno ad un uomo in quanto uomo, soddisfacendo bisogni che nessun essere umano dovrebbe temere di non poter soddisfare.

Stamane è stato avvistato vicino Pianette di Rovito, nel suo lungo cammino in cerca di qualcosa che forse non troverà mai. Ma è ostinato, non si arrenderà: a Barcellona ha una casa, amici e qualcosa da fare. Per questo il suo viaggio non si fermerà. La nostra preghiera la rivolgiamo a tutti gli uomini di buon cuore: fornitegli, se potete, cibo, acqua, qualche utile consiglio per trovare un posto riparato dove dormire e perché segua le strade giuste. Questo uomo errante insegue un sogno che non è a portata di mano.

Diffida dei treni, che lo hanno condotto dove non voleva arrivare. Si fida, oramai, solo delle sue gambe e del suo istinto. È buono, sorride ma un oceano di tristezza si intravede nel fondo dei suoi occhi. Ha paura, anche se non lo fa vedere. Dimostriamo, ancora una volta, il più grande dei nostri pregi, il più bello di cui un uomo possa essere dotato: la nostra umanità. La nostra infinita ed inarrestabile umanità.”