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“Chiediamo che venga ridisposta la figura dell’assistenza del prossimo parente in ospedale”

Riceviamo dai rappresentati di un gruppo di persone, radunatesi sui social, che incontreranno il commissario straordinario dell’Annunziata:

 

 

Il Covid ha reso più caotiche le nostre vite, ci ha tolto tanto, anche il diritto all’assistenza. Il momento è stato ed è difficile, ma quanta difficoltà vive chi entra in ospedale e, tra l’affanno dei pochi sanitari disponibili, si ritrova solo ad affrontare le difficoltà della degenza ospedaliera?

Giorno 16 giugno incontreremo la Dottoressa Mastrobuono, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, nel tentativo di raggiungere un’intesa. Non chiederemo di violare le norme sanitarie o di distruggere le conquiste raggiunte dopo un anno di pandemia bensì il diritto a non essere soli nel pieno rispetto delle regole anticovid!”

Simona Ianniello (su Facebook Simona Vitadagioco)
Mimmo Mazzei

 

Questa la missiva protocollata:

 

“Da: sig  Simona Ianniello e

     Sig.Domenico Mazzei     

 

                                                                                    Alla c.a  dottt. Isabella Mastrobuono

                                                                                    Commissario straordinario Azienda ospedaliera

                                                                                    Santa Annunziata di Cosenza presso Azienda ospedaliera

                                                                                    Santa Annunziata di Cosenza

 

Pregiatissima dott.ssa Mastrobuono i su indicati cittadini meglio individuati a margine in rappresentanza di altri cittadini ed in delega per essi siamo qui a rappresentarle alcune carenze occorrenti, nei reparti del presidio ospedaliero indicato nel testo.

Come lei saprà bene le carenze di organico nel presidio anzidetto, hanno costituito con il trascorrere del tempo dei veri e propri vuoti di presenza del personale, soprattutto infermieristico, tant’è vero che molti reparti, anche a causa delle prescrizioni anti Covid sono stati accorpati e questo st rumento ha reso ancora più evidente la mancanza di organico, infatti la medicina valentini è stata accorpata con la medicina d’urgenza la toracica con l’urologia la  ginecologia è stata convertita a reparto covid per paziente partorienti positive al covid,e il reparto di ostetricia, che è ubicato sullo stesso piano è stato in parte accorpato ad esso  e in questo particolare caso il personale ruota anche in sala parto, poiche insistono sullo stesso piano, anche i reparti di chirurgia sono stati accorpati ,infatti la chirurgia d’urgenza è annessa a  quella di otorino la chirurgia falcone con quella migliori e la bariatrica con quella vascolare e via via anche altri reparti hanno seguito questa modalità  per la quale non possiamo minimamente formulare alcuna censura, anzi va riconosciuto l’impegno e l’immane sforzo degli operatori e di tutto il personale che fino ad oggi si è veramente surclassato, al fine di fronteggiare il drammatico periodo in cui ci siamo trovati a causa del crescente divulgarsi della pandemia da covid 19.

Ciò posto e dopo aver rimarcato gli aspetti organizzativi all’interno dei reparti, passiamo alla nostra richiesta che come detto promana da gruppi consistent,i di cittadini che ci hanno delegati a rappresentarli come prima detto,

Sappiamo benissimo che l’azienda che lei amministra, ha avviato per il prossimo futuro un piano strutturato teso all’assunzione di nuovo personale da reperire dalle graduatorie già formate anche dagli ultimi concorsi e che il procedimento è in itinere, ma poiché non abbiamo notizie sui tempi occorrenti a tale nuovo piano di assunzione, le chiediamo di fornircene i dettagli soprattutto sulla tempistiche perche veda dottoressa dai gruppi dei cittadini, che ci pregiamo ,in questa sede  di rappresentare, ci viene indicato che la carenza di personale genera dei turni aggiuntivi a quelli normalmente svolti e che a sua volta, crea un rapporto di uno a sette a volte anche otto pazienti per infermiere e che nei reparti è quasi sparita la figura della caposala, sostituita da facente funzioni che lei sa benissimo non essere  proprio la stessa cosa,  oltre a  questo nei reparti è stata soppressa anche la presenza del vicino parente che  da sempre ha contribuito a dare una mano nell’assistenza soprattutto ai pazienti ricoverati per decorso post operatorio e  l’assenza di   questa importantissima ultima figura, si rende ,quanto mai necessaria  per le mamme che ,una volta uscite dalla sala parto ed alcune di esse sottoposte ad intervento di taglio cesario  spesso si trovano nelle stanze di degenza completamente sfornite di assistenza, proprio a causa delle anzidette metodologie di accorpamento, mentre per altre donne che accedono al nosocomio al fine di operazione chirurgica di aborto, ma anche per semplici interventi di ciste anche per esse, ci viene comunicato che si trovano in molti casi prive della dovuta assistenza, sono tantissime le segnalazioni e le testimonianze che abbiamo raccolto, molte di esse rasentano il nostro codice penale e civile,  ma non spetta a noi soprattutto  in questa sede formulare nessuna  accusa, ne polemizzare sulla organizzazione interna della vostra azienda ospedaliera anche  perche riteniamo che le polemiche sia sterili non fanno bene a nessuno men che meno ai nostri cittadini che si recano nel presidio ospedaliero, anzi  rimarcando quanto detto e mediando attraverso la sua autorevole figura direttiva, al solo fine di  ottenere la corretta continuazione di assistenza, che deve “o almeno dovrebbe essere” garantita dal S.S.N. le chiediamo:

 

che a tutti i pazienti ospiti nei reparti con particolare riguardo ,alla figura della donna che si reca nel presidio ospedaliero per donare la vita ,”con una certa serenità”  venga ridisposta la figura dell’assistenza del prossimo parente figura quanto mai necessaria, al fine di sopperire temporaneamente  la carenza di organico, ovviamente utilizzando  la stessa modalità che oggi viene concessa per gli  ingressi in tante altre strutture, sanitarie e seguendo tutti i protocolli previste dalle norme anticovid. Insistiamo autorevolmente affinche quanto chiesto ci venga comunicato con una celere risposta, documentata, onde evitare che chi ci ha delegato si attivi a manifestazioni di presidio a difesa dei propri diritti, e soprattutto   perche abbiamo l’obbligo, impartito dalla delega, di informare pubblicamente i nostri deleganti, anche con l’ausilio dei mezzi di comunicazione, di cui gia disponiamo ,ovvero in caso di rigetto delle nostre doglianze.

Crediamo in una sua benevole accoglienza delle nostre richieste e ci pregiamo in futuro di continuare a proseguire ,con lei  questo rapporto di connessione, finalizzato  a produrre, esatte criticità  e a rappresentarle eventuali altre problematiche

nient’altro che aggiungere  cordialità e un sereno buon andamento del lavoro”