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Cavallerizzo di Cerzeto – “14 anni dopo la frana …semplicemente impressionante…”

Il nostro lettore Michele Catanzariti vuole condividere con noi la sua esperienza … “nel paese-fantasma”

 

 

Vi voglio raccontare una storia che sicuramente avete già sentito, ma in questo caso saranno le immagini a descrivere quello che resta di un posto pieno zeppo di esistenze e di sogni, questo è quello che resta dopo quattordici anni.

Le strade parlano e raccontano le vite di chi le ha solcate, le insegne dei bar ancora attaccate, le piazzette dove si parlava di calcio la domenica, le case piene di racconti e di vita, le lettere attaccate alle pareti, i poster, i giocattoli dei bambini, le biciclette in giardino, le sedie alle finestre e le pile di libri.

Tutto era condito da un forte vento che faceva sbattere le finestre e le porte, rumori e schianti continui, sembrava che quel posto ci stesse raccontando a gran voce le sue vicende e che zitto proprio non voleva stare.

La frana del 2005 minacciò il crollo di una buona parte del paese: vennero danneggiati 124 edifici (altri 183 non subiscono danni) ed evacuati 329 abitanti su 581. Fu ovviamente dichiarato lo stato di emergenza e la Protezione Civile, prendendo in mano la situazione, decise di avviare una serie di studi allo scopo di valutare la pericolosità e il rischio residuo nel centro abitato con una campagna di indagine in vari ambiti:

– un rilevamento geologico e geomorfologico di dettaglio
– una campagna di monitoraggio degli spostamenti sia da terra che usufruendo dei dati satellitari
– analisi per valutare la risposta del terreno in caso di terremoti

Queste indagini sono durate parecchi anni e nel 2010 il risultato ha permesso solo di emettere questa prognosi infausta, come si legge sul sito del DPC: sulla base del complesso dei dati raccolti e delle osservazioni geologiche e geomorfologiche di campagna è stato dimostrato che l’abitato di Cavallerizzo è interessato per tutta la sua estensione da tre frane coalescenti, che a loro volta s’impostano su una deformazione gravitativa profonda di versante.

Si ritiene che le condizioni di rischio siano estremamente elevate, per cui la rilocalizzazione dell’intero abitato in zona sicura è la migliore soluzione per garantire alla popolazione un adeguato livello di sicurezza sostenibile a lungo termine.

 

Questi alcuni suggestivi scatti che abbiamo realizzato:

 

 

Album completo degli scatti qui: Facebook Michele Catanzariti

Autore: Michele Matteo Catanzariti