Rosa Vespa, all’arrivo in casa dei poliziotti ha subito detto: «Ho architettato tutto io», sollevando dalle responsabilità il compagno di vita Acqua Moses
“La donna ha pure tentato di accreditare la tesi della pregressa perdita d’un bambino. Il nigeriano è stato trasferito ieri dal carcere di Cosenza a quello di Castrovillari per ragioni di sicurezza. Non essendo disponibili celle d’isolamento la sua incolumità avrebbe potuto essere a rischio.”
Fonte e articolo completo: Gazzetta del Sud