“Annunziata – Noi mamme in ostetricia lasciate sole dopo un parto cesareo. Nuove disposizioni assurde.”
Riceviamo la testimonianza di una nostra lettrice:
Vi racconto cosa succede nel reparto di ostetricia dell’Annunziata di Cosenza.
In seguito alle disposizioni del Nuovo primario del reparto, le mamme che hanno avuto un parto cesareo, possono essere assistite da un familiare (di solo sesso femminile!) nella sola giornata del parto e per una sola notte. Sorvoliamo sul fatto che la notte va fatta su una sedia di legno. Ma questo non importa!
Il giorno dopo le mamme, con i punti, il catetere e un neonato a cui badare, i letti rotti che non hanno i meccanismi per sollevare lo schienale che rendono impossibile quindi allattare autonomamente il neonato a letto, possono fare tutto da sole, perché così è disposto, perché verranno messe in piedi e magicamente riusciranno a fare tutto. È ovvio! Nessuno è autorizzato ad entrare né di notte e né di giorno.
Il personale è disponibile, ma non sufficiente a prestare assistenza a tutte le partorienti e i loro bambini che affollano il reparto. Di notte c’è una sola puericultrice per circa 30 bambini!
La scorsa notte la puericultrice, donna disponibile e professionale, non sapeva a quale campanello di allarme dare prima assistenza.
Per non parlare del ruolo del padre. Contro tutte le tendenze mondiali e gli studi, i padri sono relegati a figura di passaggio nella sola ora delle visite, una volta al giorno.
È naturale bussare il campanello per arrivare a prendere l’acqua sul comodino e dieci minuti dopo per essere aiutato a girarsi nel letto o per prendere il bambino che urla nella culla?
Perché dopo un cesareo, di questo si ha bisogno… sciocchezze forse, ma di continuo!
Perché questa rigidità? Perché poi si parla di tragedie quando è troppo tardi facendo spallucce e parlando di fatalità?
Non parlate di fatalità, quando succedono le tragedie… lo avete scelto!
(Lettera firmata)