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Anche all’Unical il contest internazionale degli scarabocchi “Red Bull Doodle Art”

Un evento unico nel suo genere che si è svolto presso l’Università della Calabria (Rende) con Francesco Caporale, il doodle artist che dalla Calabria ha conquistato l’Italia e un Guinness World Record.

 

Photo credit – Domenico Longo

 

Una competizione globale che promuove una nuova generazione di artisti, l’occasione per tutti di esprimere la propria creatività e trovare la strada per essere indipendenti. Tutto questo è il Red Bull Doodle Art, il contest innovativo dove i partecipanti disegnano creazioni spontanee, quelle che avvengono quando la penna incontra la carta e l’immaginazione corre libera.

Un evento unico nel suo genere che settimana scorsa ha fatto tappa a Cosenza: gli studenti dell’Università della Calabria hanno lasciato vagare la mente e messo su carta i loro scarabocchi in compagnia del famoso artista calabrese Francesco Caporale, in arte FRA!.

La storia di Francesco Caporale è comune a quella di molti giovani artisti e allo stesso tempo unica. Si tratta infatti di un ragazzo nato e cresciuto in un piccolo paese della Calabria, Altomonte, che ha scoperto molto presto la passione per il disegno creando la Doodle Art, chiamata da lui stesso “Arte dell’Errore” perché nasce dall’esigenza di sfogare il proprio istinto su uno spazio vuoto senza pensare all’esito finale o avere paura di sbagliare.

“Fra!” è oggi uno dei più affermati esponenti grazie al progetto “Doodle Dream”, un desiderio che portava nel cuore da tempo. Il suo paese d’origine vanta infatti un Guinness World Record: con l’arte dello scarabocchio e grazie ad una tela di oltre 560 metri quadrati, ha ottenuto il primato di “Disegno più grande al mondo realizzato a mano da una sola persona”.

Il contest “Red Bull Doodle Art” sta ora per entrare nel vivo: il 20 aprile è infatti in programma la finale nazionale a Milano. In palio c’è un posto con destinazione Amsterdam dove, dal 25 al 28 maggio, andrà in scena la finale mondiale con i vincitori di ogni nazione.

 

Photo credit – Domenico Longo