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“Al Sud si muore prima”

Il quadro dei docenti dell’Università “Mediterranea” di Reggio: Domenico Marino, Giuseppe Quattrone e Domenico Tebala

 

 

 

“Cercare di capire se esistono differenze territoriali per l’età media di morte e se le cause di morte possono essere legate in maniera significativa a particolari contesti territoriali è un esercizio che non interessa solo i demografi e gli statistici, ma anche gli economisti e i geografi. La fonte dei dati della nostra ricerca è costituita dalla banca dati Istat sulle cause di morte degli italiani del 2014. Non si tratta, quindi, di una indagine statistica a campione, ma dell’esame dell’intero universo dei dati sulla mortalità degli italiani.

Forti sono le differenze territoriali riguardo alla età media di morte che, per l’Italia nel suo complesso, è pari a 79,1 anni. Nelle prime cinque unità di percentile della popolazione (quella che muore più giovane), la differenza fra provincie dell’età media di morte è di ben 12 anni: 48 anni nella provincia dell’Ogliastra, 60 anni nella provincia di La Spezia; nel primo decile di popolazione è di 10 anni: 57 anni nella provincia di Napoli e 67 anni in quella di La Spezia; nel primo quartile la differenza rimane sempre elevata: ben 8 anni tra i 69 anni nella provincia di Napoli e i 77 anni in quella di La Spezia.

Se poi si esaminano i dati dal punto di vista territoriale, si trovano aree omogenee con età media alla morte significativamente più bassa che corrispondono a zone con emergenze ambientali. Si tratta in genere di aree di de-industrializzazione ad alto tasso di inquinamento (Napoli, Caserta, Crotone, Siracusa).”

 

Fonte ed approfondimenti: lavoce.info