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Al cosentino Vilotta il premio letterario “La Ginestra Firenze”

Si è tenuto sabato 9 aprile, a Firenze, presso l’auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze in via Folco Portinari 5, la cerimonia di premiazione del Concorso letterario “La Ginestra”

 

 

 

Il premio è organizzato dal Centro Culturale Fonte Aretusa, la cui storia affonda le radici nella tradizione del compianto editore Silvio Miano la cui casa editrice aveva sede in Piazza della Repubblica, sopra al noto “Caffè Letterario Giubbe Rosse”.

Nella sezione Saggistica, la giuria del concorso ha voluto premiare il saggio L’Eretico. Pier Paolo Pasolini: pensieri, opere e parole (Edizioni Erranti con Coessenza) scritto da Francesco Vilotta, giovane scrittore calabrese, filosofo, giornalista e autore cine-televisivo.

Nel centenario della nascita di Pasolini, il libro di Vilotta è un’abile panoramica su uno dei più grandi pensatori marxisti italiani.

Tra le pagine del libro, riappare il poeta, il regista, l’educatore, illuminato dai tratti che ne hanno contrassegnato l’esistenza: l’amore, il conflitto, la ribellione, la visione prospettica del reale.

L’Eretico è anche un utile strumento per chi si avvicinasse per la prima volta all’universo pasoliniano, un viaggio pedagogico, quello compiuto da Vilotta, intorno alla varietà dei temi intrecciati nella poetica di uno degli intellettuali più scomodi del secolo scorso.

Emergono così tanti Pasolini, gli innumerevoli volti ed approcci al suo tempo, resi omogenei dalla vocazione alla scelta, l’haìresis, che ne segnò l’esistenza ed il martirio.

Il cammino compiuto dallo scrittore diviene metafora dei tormenti di un’epoca, attraverso una coerente rassegna dei suoi scritti, adagiata sulle piaghe di un’esistenza condotta in forma critica, spigolosa, mai incline alla sottomissione.

Attraverso l’analisi attenta e avvincente delle sue principali opere e riflessioni sulle trasformazioni che hanno attraversato la società e la politica italiana, il lettore compiera’ un vero e proprio viaggio nel tempo: dagli anni del fascismo fino agli anni Settanta.

Un viaggio lungo il quale si avrà modo di rileggere e scoprire, sotto una nuova luce, la figura di un intellettuale libero e indipendente che, con estrema passione e lucidità, seppur in tutte le sue contraddizioni, è stato un meraviglioso interprete della propria epoca.

«Uno spirito critico talmente lucido e profetico da risultare anche oggi sorprendentemente attuale», scrive Vilotta, il quale, nel suo primo saggio dedicato ai più grandi pensatori del Novecento, reinterpreta le più significative parole di un intellettuale controcorrente, alla continua ricerca di una sorta di religioso desiderio di purezza, il quale ha lasciato un segno indelebile nella storia letteraria e culturale italiana. Sì, perché Pasolini è stato molte cose, oltre a un grande scrittore, poeta e prezioso regista cinematografico: marxista indipendente, artista impegnato e indignato, intellettuale vessato e talvolta condannato da un’Italia ancora perbenista e ipocrita.

Ne L’Eretico, tra le tante cose, si potranno leggere dunque le sue incisive critiche all’omologazione culturale e linguistica del Paese, (vero e proprio «genocidio culturale»), il suo ruolo cruciale nel ‘68 italiano e anche il suo necessario e indimenticabile contributo alla settima arte.

In questa tensione tra la razionalità e la consapevolezza dei mutamenti in atto, Pasolini cessa di essere un uomo del Novecento. E lo sentiamo vicino, complice, solidale, prezioso nel cogliere lo sbandamento dei nostri giorni.

Il premio letterario al cosentino Vilotta è volto a valorizzare le qualità e le capacità di emergenti scrittori e scrittrici alla ricerca di affermazione e visibilità per i propri lavori all’interno del panorama letterario nazionale, un riconoscimento all’impegno e alla creatività di chi crede ancora che la scrittura possa essere un efficace strumento di comunicazione e di comprensione del mondo.”

 

Ecco una foto della premiazione