Roberto, residente a Longobardi, è vittima insieme al suo compagno Marco di atti persecutori e omofobi da alcuni mesi
“Ci siamo trasferiti qui dalla Svizzera da due anni e mezzo, ci siamo sentiti molto accolti dalla comunità, fino a marzo, quando siamo stati bersaglio di una serie di gravi atti omofobi che purtroppo hanno finito per limitare la nostra libertà e i nostri spostamenti. Lettere anonime con gravi offese, imbrattamento del cancello di casa, offese verbali, fino alla distribuzione di volantini denigratori contenenti il suo nome e il numero di sua madre. Per rafforzare il messaggio di inclusione e combattere l’odio, le associazioni locali, insieme a liberi cittadini, hanno organizzato un evento, svoltosi il 31 luglio proprio Longobardi, presso il Lido Margherita.”
Fonte e articolo completo: LaCNews24