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“A scuola di KART” – La Full Speed Karting di Torremezzo diventa Centro Tecnico Federale Karting

“A scuola federale di KART”

 

 

“Il gioco è una cosa seria”, sosteneva, nelle sue opere, lo scrittore e pedagogista tedesco Jean Paul. Nella percezione più immediata sarebbe, infatti, solo una dinamica relazionale da bambini, ma, in realtà, il gioco riguarda molti ambiti della vita e gli adulti sanno bene che, quando affrontano questioni che si possono definire serie, stanno mettendosi in gioco; scoprono che, nel confronto, devono immaginare soluzioni che, prima, non c’erano; devono perseguire illusioni.

Il termine “illusione”, non ha solo l’accezione negativa di inganno, ma, nel suo significato letterale, deriva dal verbo latino illudo, che descrive, fra i vari significati, l’atteggiamento per “entrare in gioco” con qualcuno o qualcosa e determinare una condizione di “gioia”, di “piacere”, di “entusiasmo”. Anche il Karting nasce da un’illusione che, poi, si è trasformata in una specialità dello sport motoristico: correva l’anno 1956 e il tecnico della casa automobilistica Kurtis Kraft, l’ingegnere statunitense Art Ingels, mise insieme il motore di una falciatrice e vari pezzi che aveva a disposizione in azienda perché voleva costruire un gioco per suo figlio, un veicolo che potesse somigliare ad un’automobile, piccola, ma potente.

A distanza di tre anni, nel 1959, Nassau, la capitale delle Bahamas che sorge nell’isola di New Providence, diventava la suggestiva cornice delle prime gare internazionali di karting caratterizzate dall’utilizzo di un mezzo da corsa con un aspetto molto particolare e simile al primo prototipo costruito per realizzare un gioco. La passione per il Karting si era diffusa rapidamente in Inghilterra e, poi, in tutta Europa e, già nel 1957, era uno sport molto amato e praticato anche in Italia.

Le gare di karting sono state disputate da chi ha improntato una carriera nell’automobilismo: molti piloti di Formula 1 come Michael Schumacher, Alain Prost e Fernando Alonso, sono stati tutti kartisti a livello internazionale oltre che automobilisti. Il successo del Karting, però, nasce non tanto e non solo dai campioni che hanno praticato questo sport e che, per tanti, sono diventati modelli da emulare, ma dal principio democratico su cui si sviluppa: il Karting offre la possibilità di appagare il desiderio di correre in pista, a tutte le età, ed è accessibile per tutti coloro che non possono permettersi un’auto da corsa che, invece, è estremamente costosa.

Anche in Calabria, a Torremezzo di Falconara Albanese, una ridente località balneare sulla costa tirrenica cosentina, esiste una straordinaria realtà sportiva: una pista Go-Kart che, da quest’anno, nell’ambito di un progetto didattico-culturale, sia a livello ludico-amatoriale che come vera e propria pratica sportiva agonistica, intende promuovere una scuola di kart, a partire dai 6 anni, e per chi desidera approcciarsi, per la prima volta, al mondo del Go-kart o per perfezionare la propria tecnica dietro l’attenzione di professionisti del settore.

L’ASD Full Speed Karting, con sede operativa a Torremezzo, per volontà del suo presidente Mauro Montera ha ottenuto la licenza di Centro Tecnico Federale Karting e si avvarrà della preziosa collaborazione di tre istruttori federali ACI SPORT, abilitati a svolgere corsi Karting per il rilascio della licenza K Baby e della licenza K Mini K G K F K. Mauro Montera, grazie alla sua pluriennale esperienza, anche a livello internazionale, nel settore kartistico, intende condividere e supportare questo progetto mediante corsi teorici e pratici di livello base e di livello avanzato con la finalità formativa di dimostrare come la pratica sportiva del Karting, nella sua unicità, diventa un importante e valido strumento educativo che mette al centro la sicurezza e la sicurezza nella guida.

La scuola, pertanto, intende insegnare come far emergere le proprie abilità, il proprio talento, le proprie attitudini; consente di allenare i riflessi e sviluppa la coordinazione fisica con la vista poiché educa alla concertazione e all’autocontrollo. Soprattutto nei bambini piccoli, è uno sport consigliato in quanto fa scoprire che il volante non è intuitivo come si sarebbe portati ad immaginare, ma va utilizzato in modo che i movimenti siano sincroni e mai scoordinati: questo, per i più giovani, potrebbe rappresentare una sfida nella quale cimentarsi per crescere e fare esperienza secondo i principi del FairPlay, quelle regole non scritte che impongono la correttezza verso l’avversario e la consapevolezza che i risultati sono spesso correlati all’impegno profuso.

Barbara Gagliardi