La città di Cosenza da sempre vive una speciale devozione verso la Santa Siracusana nella Chiesetta del XVI secolo situata nell’omonimo quartiere del Centro Storico
“La devozione alla santa patrona degli Occhi si esprime con il gesto semplice e tradizionale di accendere una candela: segno della preghiera che affidandosi all’intercessione della santa Martire chiede luce e forza per la propria vita soprattutto nei omenti di buio dovuti a situazioni dolorose o difficili della vita.
Inoltre si distribuisce un panino benedetto, come in altre feste dei santi.
Tale antico uso era legato al vero significato della festa cristiana: non c’è festa senza la condivisone; nel giorno della festa ognuno doveva avere del pane, alimento essenziale della tavola quotidiana.
Oggi questo gesto richiama al dovere della condivisione come strumento per vivere la vocazione cristiani ad essere luce del mondo.
La luce di Cristo accesa in noi con il battesimo continua a brillare anche per mezzo nostro mediante la fede e la carità.
Il giorno della festa una delle zone più povere del Centro Storico ritorna a vivere e ad essere non più periferia: si potrebbe dire che Santa Lucia porta luce ad un quartiere un po’ in ombra nella vita di tutti i giorni.
Quest’anno le norme di sicurezza imposte dalla pandemia costringono a spostare la festa in Cattedrale, non certo per perdere una tradizione ma al contrario per farla vivere nella sua vera essenza, quella legata più alla vera devozione alla Santa che al luogo, e cosi rinnovare nuovamente i fili dei ricordi e degli effetti.”