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Lettere 2.0: “Raggirati da un legale cosentino, dopo un incidente nel quale abbiamo rischiato la vita”

Riceviamo lo sfogo di un nostro lettore:

Lettera ai cosentini: Voglio condividere con voi quello che di assurdo è accaduto a mia moglie, mio figlio e a me:

L’11 febbraio 2020, alle ore 01:30 di notte, transitavamo sull’autostrada in direzione Salerno, quando venivamo tamponati da una vettura in forte corsa, a circa 180 km/h.

Al forte tamponamento il furgone si ribaltò e strisciò su un lato per circa 170 metri, sbattendo prima davanti e poi da dietro al guardrail.

Finita la corsa mi accertai che mio figlio era vivo, pieno di sangue con dolori, menischi rotti, trauma cranico e addominale… ma vivo. Tutti noi.

‘Ringrazio’ l’autista di una macchina che non ho mai saputo chi fosse. Questo si fermò con le 4 frecce, allertò i soccorsi e poi ripartì.

Grazie a questa telefonata gli aiuti arrivarono dopo alcuni minuti. Polizia stradale e ambulanza di Campobasso, sbalorditivo l’intervento di tutti, ma intanto i minuti che passavano sembravano un’eternità, ed a fatica siamo usciti vivi dalla carcassa.

Ma la segnalazione è un’altra. Ci siamo affidati ad un legale di Cosenza, civilista, firmando un semplice mandato e gli ravvisai la nostra intenzione di andare a CTU e a sentenza del giudice.

Arrivati i primi acconti, iniziarono artifizi e raggiri e (ho motivo di supporre) infedele patrocinio. Poi di sua volontà transava le cause senza consenso da parte nostra. Cause fatte da lui prima a una compagnia, poi ad un’altra e molte cose risultavano difformi.

Ci recammo in tribunale a richiedere i fascicoli, con difficoltà ma riuscimmo. E qui trovammo cause delle quali non eravamo al corrente. Con firma falsa di noi tutti e tre, conti totalmente diversi da quello delle perizie (si, perché per andare a CTU e sentenza abbiamo fatto anche 2 perizie di parte, che non sono servite però, perché lui ha transatto i processi.. e anche volendo, non poteva continuare perché non aveva notificato l’atto alla controparte e non aveva richiesto l’istruttoria)

Il perché, non lo sappiamo … (!!!)

Una volta avuto accesso al ‘calderone’, con prove inconfutabili, documentali, testimoniali e registrazioni, ci siamo recati in procura a sporgere querela contro tale Iena.

Quello che ci ha fatto arrabbiare è che ho effettuato un 335 (la procedura che ti indica quali procedimenti hai in corso) al tribunale ed ho trovato che un Pm ha proposto l’archiviazione… ed ancora a me non hanno notificato nulla, invece sulle querele c’è scritto di essere stati informati.

Il mio sfogo, dopo tutto ciò, non è che un Pm deve mettersi la mano sul cuore, no, non voglio questo. Voglio che applichi la legge perché la legge è uguale per tutti, anche per un legale.

Un ‘legale’ al quale volevamo bene da circa 18 anni. LUI deve mettersi la mano sul cuore e dire ‘ho sbagliato! Non lo meritavano questi signori…’

E allora se mio figlio o io eravamo morti, ci pure derubava? E ci falsificavano la firma? Non è giusto!

Sto scrivendo una lettera tri-intestata a sua eccellenza il Prefetto, una al nostro sindaco, l’illustre avvocato Caruso, e anche al Questore. Darò fiato a questa ingiustizia fino alla fine…!

(Lettera firmata)